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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Domenica, 1 Giugno, 2008 - 13:57

Appello per chiusura CPT

APPELLO
SOSTIENI LA CAMPAGNA PER LA CHIUSURA
DEI CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA (CPT) PER MIGRANTI IN EUROPA
FIRMA LA PETITIZIONE
Il tema dell'immigrazione è al centro del dibattito delle istituzioni comunitarie. Il Parlamento Europeo sta discutendo la proposta di direttiva per istituire "norme e procedure comuni per il rimpatrio degli immigrati illegali" nell'Unione Europea.
La proposta di direttiva riguarda i cittadini di Paesi terzi che soggiornano illegalmente, all'interno di uno degli Stati membri, indipendentemente da quali siano le ragioni della presenza irregolare.
Dall'impianto della proposta emerge che la Commissione intende disciplinare il "fenomeno immigrazione" esclusivamente sotto il profilo repressivo, ovvero, come lotta agli irregolari.
La proposta di direttiva contiene molti punti criticabili.
In particolare ci sta a cuore sottolineare l'istituzionalizzazione a livello europeo della detenzione amministrativa in centri di permanenza temporanea per la durata massima di sei mesi.
  • I centri di detenzione amministrativa sono del tutto simili, se non peggio, a delle prigioni. In questi luoghi, inumani e degradanti, spesso vengono violati i diritti umani, le  libertà individuali e vengono commessi abusi e violenze, così come è stato denunciato da moltissime organizzazioni non governative, agenzie internazionali, delegazioni parlamentari e giornalisti in occasione della loro visita in queste strutture.

  • La detenzione amministrativa è un'aberrazione giuridica, poiché impone per una violazione amministrativa - come l'ingresso irregolare in un Paese o la semplice scadenza del permesso di soggiorno - una sanzione carceraria.
  • La detenzione temporanea - che potendo prorogarsi per sei mesi, certamente, non può ancora definirsi temporanea - è uno strumento notoriamente incapace di fungere da deterrente all'immigrazione irregolare ed è, altresì, inefficace per procedere all'identificazione dei migranti.
  • Questi luoghi continuano ad essere strutture poco trasparenti, con limitazioni d'accesso nei confronti delle organizzazioni che si occupano di difesa dei diritti umani e dei migranti. La direttiva prevede che l'accesso a tali strutture sia subordinato all'autorizzazione preventiva delle autorità governative.
All'interno dei venticinque paesi membri esistono 174 strutture di detenzione amministrativa (http://www.no-fortezza-europa.eu/showPage.jsp?ID=3), altre sono state costruite in paesi candidati e limitrofi.
In occasione del dibattito parlamentare, vogliamo costruire, insieme alle organizzazioni e persone sensibili a queste tematiche, una campagna europea per la chiusura di tutti i centri di detenzione amministrativa d'Europa.
Per costruire insieme la campagna o semplicemente per aderire (organizzazioni o singoli), completate il form.
Le adesioni raccolte attraverso questo sito saranno portate all'attenzione dei governi degli Stati membri dell'Unione Europea e della Commissione Europea per mostrare la volontà di persone e della società civile per la chiusura dei Centri di permanenza temporanea.
 
Le vostre firme saranno aggiunte alla lista dei firmatari, consultabile alla pagina  "View current signatories" (http://www.no-fortezza-europa.eu/showPage.jsp?ID=2512&PR=0&AREA=2504&GRP=0&SITE=0&CH=1&TYPE=0&FILENAME=showPage.jsp&INTERNAL=1&ISSUE=0&POPUP=0)

(Lista dei Firmatari) su questo sito. Vi preghiamo di notare che  i vostri indirizzi email non saranno mostrati su tale pagina, né saranno fatti circolare o distribuiti  in nessun modo.

per firmare accedi all'URL:
http://www.no-fortezza-europa.eu/showPage.jsp

Il gruppo GUE/NGL ritiene che l’Unione europea dovrebbe ripensare interamente la propria politica di immigrazione. Ripristinare la dignità degli immigrati dovrebbe essere la priorità dell’approccio dell’Unione europea nei confronti dell’immigrazione.
 
I nostri principali obiettivi sono:  

- una politica di accoglienza concreta e umana per i migranti
  • le procedure di identificazione dovrebbero durare solo pochi giorni e non dovrebbero essere effettuate nei centri di permanenza temporanea.
  • ciascuno Stato membro dovrebbe attuare la legislazione nazionale in materia di asilo in conformità alle convenzioni internazionali e nel rispetto dei più elevati standard in materia di diritti umani.

- L’apertura di nuovi canali per l’immigrazione legale
Il primo passo dovrebbe essere l’istituzione di un permesso di soggiorno-lavoro.
 
Gli effetti:
Lotta al fenomeno dell’immigrazione illegale:
  • contrastando il traffico dei migranti e coloro che ne traggono benefici.
  • riducendo la presenza irregolare: è nell’interesse dell’immigrato essere identificato dalle autorità per ottenere un permesso di lavoro. 
Lotta al lavoro nero:
All’arrivo in Europa, l’unico modo che molti immigrati hanno per sopravvivere è accettare un lavoro irregolare. Le attuali politiche dell’immigrazione stanno supportando indirettamente il mercato del lavoro nero e incentivando una generale diminuzione dei salari medi europei. Pertanto i lavoratori europei potrebbero trarre benefici da una maggiore eguaglianza delle condizioni di lavoro.
 
- Un cambiamento della percezione del pubblico
L’opinione pubblica europea percepisce gli immigrati nel contesto di politiche di immigrazione repressive. Finché gli immigrati saranno considerati “illegali”, sarà impossibile instaurare le condizioni per una reale integrazione sociale.  
 
-  “Cittadinanza civica”
Per una politica di immigrazione costruttiva ed efficace, è necessario un più ampio e concreto riconoscimento dei diritti sociali e civili. La cittadinanza non dovrebbe basarsi sulla nazionalità, bensì sul territorio di residenza.

http://www.no-fortezza-europa.eu

Commento di Alessandro Rizzo inserito Dom, 01/06/2008 14:05