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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 5 Nov 2009 - 15:29
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Da milano.corriere.it:

Il sottosegretario Casero: mantenuti gli impegni, ora tocca agli enti locali

Governo: Expo, Milano faccia la sua parte

«Venerdì il Cipe stanzierà i fondi per Pedemontana e linee 4 e 5 del metrò». Assimpredil: creare grande evento

MILANO
- I soldi di Expo ci sono. Al­meno quelli del Governo che si appresta, venerdì durante la seduta del Cipe, a dare via libera e fondi alle opere inseri­te nel piano delle infrastruttu­re per il 2015. La garanzia, do­po molti rinvii e una gran pa­tema d’animo dei vertici isti­tuzionali, arriva direttamente dal viceministro Roberto Ca­stelli: «A fine settimana il Ci­pe approverà i progetti defini­tivi di Pedemontana, M4 e M5 per un totale di 5,582 miliardi e la convenzione Cal-Tem». Allo stesso tempo, il Gover­no ha garantito l’impegno a definire un decreto ad hoc che consenta al Comune di sforare il patto di stabilità per quanto riguarda le opere di Expo: un passaggio necessa­rio per evitare al Comune di dover di fatto bloccare i pro­pri investimenti. Giovedì mat­tina in missione a Ro­ma gli assessori al Bilancio e alle Infrastrutture, Giacomo Beretta ed Edoardo Croci, che con i dirigenti dei loro uffici verificheranno la percorribili­tà di questa strada.

Nell’intera vicenda ha gio­cato un ruolo fondamentale il sottosegretario alle Finanze, Luigi Casero, che si è speso anche per la vicenda Expo e ri­lancia: «Il Governo sta mante­nendo tutti gli impegni presi. Adesso ci aspettiamo che le istituzioni locali facciano la lo­ro parte, creando un evento davvero attrattivo. Bisogna far decollare il progetto». Se domani si chiuderà la partita dei finanziamenti governati­vi, in effetti, il cerino torna nelle mani dei vertici milane­si. Sempre domani, il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Regione Roberto Formi­goni e il presidente della Pro­vincia Guido Podestà dovreb­bero incontrarsi con l’ammini­stratore delegato Lucio Stan­ca. I nodi aperti sono i soliti: anzitutto, la partita dei contri­buti, che le tre istituzioni han­no confermato di voler garan­tire entro fine anno (per copri­re le spese di gestione dell’av­viamento, arrivate a 11,6 mi­lioni di euro). Manca ancora la declinazione di queste spe­se e un prospetto di quelle fu­ture, precisazioni che sono state sollecitate dagli stessi so­ci.

Nei giorni scorsi, è stato Formigoni a spiegare che, do­po la registrazione dell’even­to da parte del Bie (prevista per il 30 aprile) «i privati po­tranno dare il loro contribu­to ». Ma che anche il mondo imprenditoriale milanese sdia pronto a muoversi e solle­citi una svolta è un dato di fat­to: «Forse c’è stata finora po­ca partecipazione della città al­la costruzione dell’evento, che rimane ancora impalpabi­le », ammette il presidente di Assimpredil, Claudio De Al­bertis. E prosegue: «Se voglia­mo portare 20 o 30 milioni di turisti a vedere Expo, dobbia­mo creare davvero un evento unico e attrattivo, un grande orto botanico che assomigli a un parco di divertimenti e di grande richiamo turistico». Su questo, i costruttori sono pronti a fare la loro parte: «Stiamo lavorando per capire se possiamo fare una sorta di project financing per il sito espositivo, così si limiterebbe l’uso di risorse pubbliche per questa voce». Anche la Came­ra di Commercio, per altro so­cio di Expo, è al lavoro per ca­pire come garantire un contri­buto dei privati al progetto e come 'vendere' l’evento fuori dai nostri confini. E stanno lavorando anche architetti e ingegneri dell’uffi­cio di piano, che stanno tradu­cendo in un masterplan il con­cept plan presentato ad inizio settembre dagli architetti co­ordinati da Stefano Boeri. Per­ché non è proprio detto che tutto debba rimanere come era stato pensato.

Elisabetta Soglio
05 novembre 2009
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Ott 2009 - 23:06
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