.: Discussione: Neo-imprenditoria dinamica e globalizzata opera sulla città!

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 6 Nov 2008 - 10:47
accedi per inviare commenti
Da ViviMilano:

Alcune fidejussioni erano contraffatte con scanner e software grafici

Appalti strade, condannati sette imprenditori

Il Comune scopre la truffa e denuncia le aziende: due gruppi da sei imprese che facevano capo a un paese in provincia di Caltanissetta

MILANO - «Questo è lo stesso paese, strano... E qui c'è lo stesso cognome... ». Scorrendo i nomi delle aziende che partecipavano agli appalti per la manutenzione delle strade, i tecnici del Comune hanno iniziato a notare una serie di coincidenze sospette. Legami familiari, parentele, indirizzi che coincidevano, la maggior parte in un Comune di neppure 4 mila abitanti in provincia di Caltanissetta, Vallelunga Pratameno. È così che, dalla lista dei concorrenti, sono spuntate due cordate. Due gruppi da sei imprese: indipendenti sulla carta, ma di fatto collegate. Non solo, analizzando meglio le carte, si è scoperto anche che alcune di quelle aziende hanno presentato fidejussioni false. Carte taroccate.

A quel punto è partita la denuncia. E il 31 ottobre scorso è arrivata la sentenza di primo grado: sette condanne (per altrettanti imprenditori) variabili da 8 mesi a un anno di carcere. Nel frattempo, circa un anno prima che il giudice si pronunciasse, uno degli imprenditori condannati è diventato assessore comunale. È un dipendente della Regione Sicilia, e anche rappresentante locale di Agenda 21, progetto dell'Onu e del governo «per la promozione di uno sviluppo sostenibile» che tenga conto «degli aspetti sociali, ambientali ed economici».

In palio, a Milano, c'erano una decina di appalti del valore tra uno e tre milioni di euro, per la manutenzione di strade e piazze. Presentarsi come aziende separate, ma in realtà legate in cordate sotterranee, ha di solito l'obiettivo di aumentare le probabilità di aggiudicarsi la gara. Turbativa d'asta. La macchina dei controlli del Comune in questo caso è arrivata prima: le aziende sono state infatti denunciate per la violazione del «patto di integrità», a cui tutte le imprese che partecipano alle gare pubbliche di Palazzo Marino devono aderire. La sentenza firmata pochi giorni fa dal giudice Elena Pulici è particolarmente importante. Perché le pene sono alte (rispetto a questo tipo di reati). Perché alcuni dei condannati dovranno risarcire i danni al Comune. E perché suona come un messaggio preventivo a chi cerca di aggiudicarsi appalti pubblici a Milano.

«È la conferma — spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Bruno Simini — che i controlli dall'amministrazione sugli appalti sono estremamente rigorosi e, soprattutto, che le nostre segnalazioni sono sempre motivate». Negli ultimi anni le imprese denunciate sono state 139. Le esclusioni per varie forme di irregolarità 423. Hanno riguardato gare per un volume d'affari complessivo che supera i 122 milioni di euro. «Sono certo che sentenze di questo tipo — continua Simini — unite all'atteggiamento rigoroso del Comune, abbiano il potere di scoraggiare chi vuole delinquere».

In questo caso, oltre ai legami nascosti, alcune delle aziende hanno tentato truffe di più basso livello. Allegate alle domande di partecipazione alle gare, sono stati scoperti infatti alcuni documenti falsi. Le fidejussioni, che avrebbero dovuto garantire aziende e beni pubblici durante i lavori, erano in realtà taroccate. Piccole magie della contraffazione. Che scanner e software grafici rendono ormai particolarmente semplici da realizzare. È per questo che ultimamente il Comune pretende ora che tutte le fidejussioni siano autenticate da un notaio. Alcune delle imprese condannate nel frattempo hanno chiuso o cambiato nome. Dopo le denunce si sono tenute alla larga da Milano. In una gara d'appalto della Provincia di Torino, già nel 1999, comparivano con gli stessi nomi, mescolati in forme diverse.

Gianni Santucci

06 novembre 2008

In risposta al messaggio di Gregorio Mantella inserito il 18 Maggio 2008 - 12:52
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]