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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Lug 2008 - 11:56
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Da Milano 2.0:

Mafia e 'ndrangheta si spartiscono il territorio: edilizia e Expo ma anche ditte e imprenditori
Pubblicato da Elisa, Blogosfere staff alle 09:30 in Milano cronaca, Milano politica

Attorno a Expo 2015, lo sappiamo, gravitano molti soldi: non a caso la definizione della governance è stato un tasto delicato e solo pochi giorni fa si è arrivati all'accordo su Glisenti, ora amministratore unico per Expo 2015.

Ma non sono solo i giochi di potere politici a preoccupare: Expo 2015 è a rischio mafia e 'ndrangheta. Visto che tra un po' gireranno tantissimi soldi per la costruzione dell'Expò del 2015 - scrive ScheggediVetro - e tanti ne stanno già girando per i nuovi immensi palazzi che ridisegneranno lo Skyline di Milano per i prossimi decenni, è il caso di vigilare per far sì che a intascarseli, come spesso accade, non siano Camorra, 'Ndrangheta e Cosa Nostra

Il pericolo mafioso non è percepito a Milano nelle sue reali dimensioni: si parla molto più di Rom, sanità, sicurezza, eppure quella delle minacce, del pizzo, dei roghi in cantiere è una realtà che non può essere sottovalutata. Repubblica ha chiesto a Francesco Messina, dirigente della squadra mobil, perché il pericolo sia così scarsamente percepito. Forse perché le mafie restano nell'ombra? 

In effetti a Milano, in generale in Lombardia, l'atteggiamento delle cosche è molto diverso da quello che hanno nel Sud Italia. Per intenderci: qui le famiglie criminali calabresi e siciliane lavorano sottotraccia, non hanno nessun interesse a mostrare il loro potere. Che invece è reale e assoluto almeno in un campo, quello del traffico di stupefacenti, che è il business su cui la 'ndrangheta regge il suo impero e in cui la mafia siciliana ha ricominciato da qualche anno ad avere una fetta di potere e interessi, tanto che si può dire che l'asse Milano-Palermo è pienamente operativo.

Con la droga finanziano attività lecite, soprattutto nel campo dell'edilizia, spesso con società intestate agli stessi appartenenti alle cosche e senza neanche il bisogno di occultare il proprio interesse, mentre all´estero investono in maniera occulta il denaro da ripulire

In particolare in questi giorni si parla di un patto tra mafia e 'ndrangheta per spartisrsi il territorio milanese in vista dell'Expo. Ma si tratta di un allarme lombardo che spazia verso Como e Varese. Colpiti i proprietari dei ristoranti e i gioiellieri, titolari di supermarket e tipografi ma sempre più spesso i cantieri bruciano o vengono danneggiati in altro modo, gli imprenditori si trovano a contare i danni e a prevenire future ritorsioni dopo aver ricevuto i primi, inconfondibili, avvertimenti.

Come spiega Repubblica gli esempi sono tanti. Il titolare di una ditta, calabrese ma attivo a Buccinasco, prova a ampliare i suoi interessi verso Pero e Rho. Conseguenza diretta della sua intraprendenza: va a fuoco un «dieci», come si chiamano in gergo le pale meccaniche. L'interpretazione della procura è che si tratti di un avvertimento mafioso: nell'areache ospiterà Expo 2015 c'é già qualcuno, un'altra famiglia che non ha intenzione di scendere a compromessi.

Il business è business, e ogni mafia ha il suo modo di farlo cpaire, senza lasciare spazio ai dubbi.

Attenta Milano: prima di inguaiarti con il G8 guarda agli equilibri del tuo territorio.

In risposta al messaggio di Gregorio Mantella inserito il 18 Maggio 2008 - 12:52
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