.: Discussione: Neo-imprenditoria dinamica e globalizzata opera sulla città!

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 29 Giu 2009 - 17:18
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Il rischio denunciato è molto alto perchè si creerebbe, ahimé, una sinergia di interessi:
- gli imprenditori con l'acqua alla gola per mancanza di liquidità potrebbero essere tentati di accettare denaro proveniente da attività malavitose per salvare la loro impresa con denaro contante e facilmente disponibile;
- le organizzazioni malavitose, che hanno tanta, troppa liquidità, non aspettano altro per ripulire i loro guadagni e riciclarli in attività imprenditoriali pulite!

Sempre sul tema delle mafie, riporto l'articolo di ChiamaMilano sul tema "ecomafie", uno dei tanti aspetti della mafia al nord, ..... solo il sindaco di Milano (v. anche sua intervista ad Annozero), la sua giunta e la maggioranza di centro-destra negano le tante e diffuse infiltrazioni malavitose nel tessuto imprenditoriale milanese ... come mai?!?!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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ECOMAFIE SPA
Ecco l’inquietante fotografia che emerge dal Rapporto 2009 di Legambiente sulla criminalità ambientale

Come ogni anno arriva puntuale la fotografia scattata da Legambiente sulla criminalità ambientale: quello che emerge, per la Lombardia, è una sostanzialmente una conferma definitiva dell’interesse dell’ecomafia per quest’area del Paese.
I dati non lasciano spazio a dubbi: 886 infrazioni accertate nel 2008 solo nella nostra regione, 307 sequestri e 866 persone denunciate.
Uno scenario inquietante, soprattutto se messo in relazione con l’arrivo dell’Expo e le  recenti vicende della Commissione antimafia in consiglio comunale.
Uno dei settori più fiorenti è ancora una volta quello legato al ciclo dei rifiuti, che presenta 144 illegalità accertate, con 164 denunce e 57 sequestri (dati Lombardia 2008): solo nell’inchiesta “Rewind” - che ha visto coinvolto tra gli altri Mario Chiesa - i carabinieri del Noe hanno scoperto un giro illegale di rifiuti di 2700 tonnellate.
Tanto per rendere l’idea in maniera più concreta, con i rifiuti speciali scomparsi nel nulla nel 2008 in Italia si potrebbe creare una montagna alta oltre tremila metri, un ecomostro che potrebbe rivaleggiare con l’Etna.
Traducendo in termini monetari, il giro d’affari della “Ecomafie Spa” è stato nel 2008 di 20,5 miliardi di euro (poco meno della metà del fatturato della FIAT, tanto per dare una dimensione).
Un business sfrenato che non sembra conoscere crisi (+7,3% rispetto al 2007) e che, sotto un neologismo “purtroppo imposto dalla storia”, come ha commentato il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri ( audio), raggruppa il ciclo dei rifiuti e del cemento, il racket degli animali, l’abusivismo edilizio e le infiltrazioni in appalti di opere pubbliche, l’archeomafia.
E se storicamente le ‘teste’ delle organizzazioni mafiose erano identificabili con alcune regioni del Sud Italia, adesso “l’impressione è che ci sia un’inversione di tendenza” prosegue Palmeri “cioè che i meccanismi decisionali si siano spostati altrove”: è difficile ignorare che, ad esempio, la Lombardia si è resa protagonista di ben 36 inchieste italiane come regione di partenza o di transito del traffico illegale di rifiuti. Rifiuti spesso legati all’altro grande buco nero della criminalità ambientale lombarda: l’edilizia e il ciclo illegale del cemento.
Soprattutto a Milano, città che già deve fare i conti con l’eredità di un periodo di sviluppo economico in ambito chimico-industriale in cui tutto era permesso, l’espansione incontrollata del cemento colpisce anche i progetti edilizi più famosi.
Qualche esempio riportato nel rapporto 2009 di Legambiente: a luglio 2008 a seguito della denuncia di alcuni comitati di cittadini, la Guardia di finanza e il Corpo Forestale hanno effettuato controlli sullo smaltimento nei cantieri di Citylife, verso l’azienda leader nella demolizione dei grandi edifici che ha in appalto lo smaltimento dei materiali di scarto dell’intero progetto, che dovrebbero essere gestiti come sostanze nocive.
All’inizio di febbraio 2009, due finanzieri e un avvocato sono stati arrestati con l’accusa di aver smaltito a prezzo maggiorato del 30% i rifiuti di bonifica dell’ex area industriale Montecity-Rogoredo, dove sta nascendo il nuovo quartiere Santa Giulia.
Ancora, sono state segnalate dai carabinieri del Noe irregolarità legate ai lavori per la realizzazione del nuovo grattacielo che ospiterà gli uffici della Regione in via Melchiorre Gioia: i reati ipotizzati vanno dalla concussione alla corruzione, dalla turbativa d’asta alla truffa, fino al traffico illecito di rifiuti.
In un contesto simile, l’Expo di Milano 2015 è sicuramente uno dei contesti di appalto pubblico più vulnerabili e a rischio di infiltrazioni criminali, ragion per cui Legambiente e Libera chiedono la costituzione di un osservatorio Ambiente e Legalità e di una task force per il controllo  degli appalti Expo.

Antiniska Pozzi
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 29 Giu 2009 - 11:37
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