.: Discussione: Dopo gli abusivi arrivano sapori e artigianato
:Info Utente:
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
Inserito da Luciano Bartoli il 9 Maggio 2008 - 15:55
accedi per inviare commenti
|
Carpe diEm
L'ode I, 11 di Quinto Orazio Flacco (Tu ne quaesieris... etc.) è un invito a cedere all'amore, rivolto ad una fanciulla, probabilmente di condizione servile o liberta dato lo pseudonimo di forma greca con cui è nominata, al vocativo, nel secondo verso (Leuconoe). Essa vorrebbe scrutare il futuro, rivolgersi agli indovini ed agli astrologi... Il nome significa in greco "bianca mente": noi la chiameremmo Candida. Ingenua? Forse, ma certo non troppo... Nessuno sa se ci sarà per lui (per lei...) un domani. Il carme - invito si conclude così: "....Dum loquimur, fugerit invida / aetas. Carpe diem, quam minimum credula postero." E cioè, "mentre noi parliamo, il tempo, invidioso, sarà già fuggito. Prendi al volo l'oggi, credi poco o nulla al domani." Luciano Bartoli |
|
In risposta al messaggio di
Ferruccio Patti inserito il 8 Maggio 2008 - 20:13
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
|
|