.: Discussione: Cascina Cascinazza: nomadi e degrado invece che agricoltura

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Andrea Giorcelli

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Inserito da Andrea Giorcelli il 6 Lug 2008 - 19:48
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La settimana scorsa sono stati sgomberati gli insediamenti di nomadi e altri immigrati nei pressi della cascina Cassinazza (Ricordo che quest'area era già stata interessata negli anni '90 da un insediamento abusivo di extracomunitari, che avevano abusivamente occupato le baracche di cantiere costruite per il prolungamento della metropolitana e la realizzazione del parcheggio di Bisceglie, poste vicino alla cascina Cassinazza.)
Vorrei precisare innanzitutto che tutto ciò riguarda strettamente il territorio di competenza della sola zona 6 e non la zona 7.
Purtroppo essendo tale porzione di territorio fortemente marginale rispetto all'abitato della zona 6 ma confinante con la zona 7 che presenta invece alcuni quartieri a ridosso dell'area, risulta paradossalmente di maggior interesse per i cittadini di quest'ultima.
Ho piú volte ho denunciato, nell'indifferenza generale dei due Consigli di zona 6 e 7, la presenza di un insediamento abusivo di baracche sulle sponde di cemento del canale deviatore dell'Olona, tra l'altro in una posizione molto pericolosa per l'incolumità degli occupanti stessi.
Proprio per la vicinanza al confine ma non solo ho fatto in modo che il C.d.Z. 7 avanzasse proposte di collaborazione, come previsto anche dallo Statuto del Comune (art. 97), con la zona confinante: sia sui due Programmi Integrati di Intervento che si trovano a cavallo delle due zone ("Calchi Taeggi - Bisceglie" e "Parri - parco dei Fontanili"), sia piú in generale sugli evidenti problemi ambientali e di sicurezza dell'area. Abbiamo proposto piú volte di tenere una seduta congiunta di Consiglio di zona, di istituire una Commissione a termine o almeno un gruppo di lavoro che coinvolgesse le due zone. L'interesse del C.d.Z. 6, è stato a dir poco freddo, tanto che non se n'è fatto praticamente nulla, solo una seduta di Commissione congiunta tra le due zone a seguito della quale i due C.d.Z. 6 e 7 avevano dato acriticamente parere favorevole ai due P.I.I. senz'accettare i pur minimi correttivi proposti.
Successivamente sono riuscito, oltre a produrre personalmente le osservazioni di legge ai due piani urbanistici, a far istituire un gruppo di lavoro in seno alla Commissione del C.d.Z. 7 che ha lavorato producendo una delibera con proposte di modifica al P.I.I. "Parri - parco dei Fontanili".

Venendo al futuro delle cascine, ricordo che il Piano Particolareggiato del parco dei Fontanili approvato dal Consiglio comunale il 18/6/1991 prevedeva con un Piano di Recupero il ripristino della cascina Cassinazza a usi socio-culturali e ricreativi e un nuovo centro per l'ippoterapia adiacente. Di questo parco urbano si parla dalla fine degli anni '80: significa che l'attività agricola in quelle aree è in difficoltà da tempo.
Il nuovo P.I.I. prevede anch'esso la ristrutturazione della cascina e la sua destinazione a servizi sociali in un centro polifunzionale integrato (spazi per la prevenzione del disagio giovanile, l'accoglienza familiare, la formazione professionale, la tutela e la promozione dell'ambiente) pertanto l'intenzione non sembra proprio essere quella di distruggerla a poco a poco.
Il recupero ad altre funzioni di edifici nati con una diversa destinazione originaria non è detto che sia negativo ed è sicuramente preferibile alla demolizione o all'oblio, garantendo invece il riuso del manufatto che perlomeno esteticamente mantiene la sua caratteristica che contraddistingue il paesaggio dei dintorni di Milano. Vi sono esempi in tutte le zone periferiche di Milano dove cascine, diventate di proprietà comunale per salvarle dall'abbattimento o dall'abbandono, sono state riconvertite mantenendone e preservandone la struttura architettonica, come Cascina Monastero, sede del C.d.Z. 7 e del Comando Zona 7 della Polizia locale, Cassina Anna a Bruzzano, sede di biblioteca e varie associazioni, Cascina Chiesa Rossa nell'omonimo quartiere, sede di biblioteca e moltissime altre anche nei comuni limitrofi (invece riferendosi a quella che una maggioranza in C.d.Z. 7 voleva trasformare in parcheggio credo s'intenda la Cascina Case Nuove in via Paravia, per cui esiste da anni un progetto di restauro e riuso a scopi sociali, cosí come per la Sella Nuova vicino a via delle Forze Armate, ma queste due sono entrambe di proprietà comunale).
Naturalmente concordo con il pensiero che l'ideale sarebbe mantenere il piú possibile la funzione piú consona nelle cascine, quella per la quale esse sono state costruite, cioè quella agricola, ma se tale attività viene abbandonata deliberatamente dai proprietari (per varie ragioni, perché non redditizia per le scarse superfici rimaste libere e circondate dall'urbanizzazione...), chiedo a questo punto che azioni si possano intraprendere a tal fine, a parte obbligarli a mantenere l'attività agricola, cosa che non è praticabile perché molte cascine, come la Cassinazza, e le loro aree di pertinenza sono di proprietà privata e al di fuori del Parco agricolo Sud e nemmeno destinate dal Piano Regolatore a "verde agricolo".



Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)

In risposta al messaggio di Giovanni Gronda inserito il 28 Apr 2008 - 21:19
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