.: Discussione: A proposito di Expo e Nuova sede Regione Lombardia

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Anna Fabris

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Inserito da Anna Fabris il 4 Apr 2008 - 14:58
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mi sento molto coinvolta dal dibattito sull’Expo 2015 che  si terrà a Milano, coinvolta e molto preoccupata come cittadina milanese. Ho assistito ai primi commenti durante un programma di Telelombardia e le preoccupazioni sono aumentate. In studio vi erano alcuni rappresentanti degli imprenditori, due architetti, il Rettore del Politecnico ed il direttore della Triennale. Tutti si sono dimostrati entusiasti e pur con qualche riflessione critica hanno osannato la vittoria di Milano come grande occasione di rilancio e di sviluppo per la città. Alcune telefonate, tra cui la mia, di cittadini semplici ma primi fruitori della loro città hanno gelato quegli entusiasmi ed espresso, seppur brevemente tutte le perplessità del caso. Oggi il Presidente della Regione On.Formigoni rilancia parlando di grandi progetti e di bellezza delle costruzioni garantita dai nomi dell’architettura mondiale. La mia preoccupazione cresce. Abito esattamente sopra il cantiere della nuova sede della Regione Lombardia. L’area era fino ad un paio di anni fa adibita a boschetto incolto e parte poi ad area edile di un impresa. Nulla di moderno s’intende ma nulla di dannoso. Io come gli altri abitanti degli stabili intorno, non pochi, vedevamo le montagne sullo sfondo ed usufruivamo di un certo fresco anche d’estate dovuto al verde sottostante eredità di una filantropica signora. Tempi passati, poca cosa si dirà confronto ai grattacieli ed al mega progetto firmato, come dice il governatore, dai grandi architetti che comunque in questa area non vivono, così come non ci vive lo stesso governatore ed i diversi assessori e forse la maggioranza degli impiegati della Regione. Ora affacciandomi alla finestra vedo crescere un mastodontico edificio, solo a pochi metri dal mio, che in virtù della sua natura di edificio pubblico ha potuto sorgere ad una distanza molto più ridotta rispetto alle regole normali dell’edilizia civile. Un edificio molto più alto degli edifici circostanti, dove vivono circa un centinaio di famiglie e più, gigantesco rispetto all’area in cui sorge già fortemente costruita e congestionata, le cui torri di condizionamento verranno proprio difronte al nostro caseggiato contravvenendo al progetto originario. Un progetto ed una costruzione mastodontica che togliera’ luce a tutti gli edifici, che porterà ancora più macchine, più traffico, più polveri sottili e non sottili intorno e che si imporrà in modo prepotente senza tenere per nulla conto delle esigenze di noi cittadini abitanti di questa area. Vorrei capire se è questo l’interesse comune, il modello di sviluppo, se questo è il senso del bello cui Formigoni si riferisce, questa è la sostenibilità di cui parla, questa è la  civiltà post-industriale, post-moderna? E soprattutto vorrei capire se io cittadina-abitante devo essere entusiasta di quanto accade e sono certa accadrà sulla testa di noi tutti “conservatori e negletti “ che non capiscono le opportunità e le grandi trasformazioni di questa città proiettata nel futuro cementificato ma soprattutto  preferiscono la filantropica signora che in nome del disinteresse ha consentito a noi di vedere le montagne e la luce mentre lei Onorevole Governatore ce le ha tolte in nome dell’interesse e della politica .
Anna Fabris;
Milano
Milano 3/4/2008