.: Discussione: Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili

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Giuseppe De Marte

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Inserito da Giuseppe De Marte il 27 Mar 2008 - 11:17
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Nata nel 2004 questa fiera, anomala nel calendario delle fiere di Milano, è al quarto anno di attività.
L'ho scoperta stamattina attraverso un manifesto e visitando rapidamente il sito http://falacosagiusta.org/milano/home.php
Perchè anomala? Perchè l'immagine di Milano in Italia è, o è stata,  ...esattamente il contrario: il consumismo, il rampantismo, gli stili di vita più demenziali, lavoro-week end-ferie-lavoro, sono stati "esportati" dal modello  Milano. Riflettendo su questa fiera e al successo che si può augurarle, Milano, per noi che ci viviamo, è ancora così, come il traffico quotidiano, l'happy hour serale, la febbre da week end ci fa credere? Penso di no.

La metropolitana ed i mezzi pubblici, le facce della gente, gli anziani, i giardinetti, i mercati rionali, certi quartieri degradati, o la galleria cosparsa di cinesi che cercano di vendere la loro inutile paccottiglia, ci dicono che Milano non è come la propone il circo mediatico della stampa e della televisione o come la si può vedere in via Spiga o Montenapoleone. 
Non è solo quella dell'apparenza, o la capitale della moda, del costume, della pubblicità, delle riviste patinate, dei telefonini e degli affari. 

C'è una Milano che soffre, che non sbarca il lunario, che è sola, che non sa dare ai figli l'attenzione e l'affetto che meritano, perchè non ha tempo, ma questa Milano fa andare avanti Milano, dignitosamente, in silenzio e nonostante tutte le insicurezze quotidiane. C'è poi una terza Milano, quella del volontariato, in parte rappresentata anche dalla fiera, un mondo che fa "quello che può".
Quale sarà la Milano di domani, la prima, la seconda o la terza? Quella della periferia o quella della città capoluogo. Quella di oggi o quella di domani? Quella dei palazzinari o quella dei quartieri degradati? Quella delle imprese o quella delle mostre?
Quale che sia, non è facile che Milano possa confermare nel tempo i suoi "primati" con tanti cittadini stanchi, soli o disperati.

Per tutte queste ragioni e persone l'attenzione della politica e degli amministratori dovrebbe essere massima nel pensare alla Milano di domani.