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Martedì, 25 Marzo, 2008 - 20:26

Tg, più Pdl per tutti. Poi c'è il Pd

Tg, più Pdl per tutti. Poi c'è il Pd
da Il MANIFESTO del 22 marzo

Per il Cavaliere la violazione della par condicio è irrilevante: la «legge liberticida» non dovrebbe esistere e l'Agcom «deve guardare alla sostanza delle cose». Ovvero: è giusto che il suo partito abbia più spazio in tv L'Authority invia un richiamo alla Rai e alle tv private: l'informazione politica premia i partiti maggiori, in particolare il Popolo delle libertà

Mi. B.
Roma
L'Authority per le comunicazioni non badi a norme e regolamenti, ma «guardi alla sostanza delle cose: un partito che viene votato dal 50% degli italiani deve poter esporre i suoi programmi ai cittadini per un voto consapevole più di un partito che ha l'1%». Per quanto riguarda Silvio Berlusconi, la legge «liberticida» sulla par condicio non ha mai avuto motivo di esistere e dunque potrebbe tranquillamente essere ignorata da chi dovrebbe garantirne l'applicazione, nonostante possa essere difficile come dice il commissario Michele Lauria. E invece l'Authority ha inviato un richiamo alle emittenti pubbliche e private chiedendo «l'immediato riequilibrio dell'informazione politica tra tutte le liste partecipanti alla campagna elettorale». Perché, in particolare nei tg, l'Agcom ha rilevato, nella settimana dal 10 a 17 marzo, un trattamento privilegiato nei confronti di Pd e Pdl rispetto a tutte le altre forze politiche, una disparità di trattamento tra queste ultime e, tra i due partiti maggiori, uno squilibrio in favore della lista di Berlusconi e Fini.
La parte del leone (berlusconiano) la fa il Tg4, che al partito del capo dedica il 53,65% del tempo contro il 15,66 del Pdl e il 7,93 della Sinistra arcobaleno. Sul tg di Emilio Fede, Socialisti (6,86) e Idv (4.37), ottengono più dell'Udc (3,79), ma pure della Lega (2,75).
Rispetto alle altre testate, sul Tg5 di Clemente Mimun la situazione per la Sinistra arcobaleno va meglio: ottiene il 17,30% del tempo di parola contro il 34,86 del Pdl e il 23,59 del Pd. L'Udc è al 6,46 e gli altri sotto. A Studio Aperto il Pdl è al 37,80%, il Pd al 21,89 e al terzo posto, con il 7,86, si piazza l'Idv.
Sui Tg Rai, il Pdl ha la meglio in tutte le edizioni, seguito dal Pd, che forse in ossequio ai sondaggi su Tg1 e Tg2 è sette punti sotto, mentre sul Tg3, più ottimista, il distacco è di meno di un punto, ma sempre a favore del Pdl. Il Tg1 assegna a Sinistra arcobaleno e Udc poco più del 9% e gli altri sono tutti sotto il 3. Pari merito Arcobaleno-Udc anche sul Tg2 (sotto il 7%), mentre sul Tg3 la sinistra è al 13,61 e Casini all'11,75. E ancora, sul Tg La7 svetta il Pdl, al 41,71% contro il 19,44 del Pd con il 15,46 a Di Pietro, il 12.99 dei socialisti e il 7,58 della Sinistra. Questi i dati relativi a tutte le edizioni. Per quanto riguarda le edizioni principali, sul Tg1 migliora la performance del Pd (i punti di distacco dal Pdl scendono a circa 4), mentre restano invariati gli altri risultati. Sul Tg2, Pdl al 37,62 e Pd al 22,70, Sinistra all'8,9 e Udc al 7,78, gli altri dal 3 circa in giù. Al Tg3, dopo Pdl e Pd migliorano Arcobaleno (va al 15,38%) e l'Udc, tutti gli altri sono sotto il 2. Il Tg4 si ridimensiona (Pdl al 39,18% e Pd al 18.24, poi socialisti al 10,17, Sinistra all'8,84, Di Pietro al 6,48% e Udc al 5,62). Il Tg5 invece rispetto alla media di tutte le edizioni premia ancora di più il Pdl, così come Studio Aperto.
Proprio ieri la Sinistra arcobaleno ha presentato un nuovo esposto all'Agcom. Ma anche il Pd Fabriizio Morri protesta per lo squilibro «a favore di Berlusconi e della sua coalizione e a danno di Veltroni», trascurando che tutti gli altri restano ancora più indietro.