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Alberto Farina

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Inserito da Alberto Farina il 3 Maggio 2008 - 13:03
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L'ultimo messaggio del Consigliere Boari è la quintessenza del suo modo di operare (o di non operare) sul piano logico / dialettico. Se non fosse purtroppo un modo di procedere assai diffuso, si potrebbe parlare di "boarismo", ma così facendo si darebbe troppa importanza ad un personaggio che non la merita.

1) Il sottoscritto e la consigliera Fachin vengono qualificati come "consiglieri pro clandestini".

Non importa che il dibattito precedente abbia chiarito, anche grazie all'intervento di un cittadino, che è del tutto scorretto passare da una situazione specifica, relativa ai diritto dei bambini, quale che sia la loro condizione giuridica,  e dal giudizio espresso su di essa per qualificare chi l'ha espresso come "pro clandestini". Ho anche chiarito nel corso della discussione in un intervento piuttosto articolato (a questo punto viene il dubbio che Boari l'abbia letto.... forse era troppo lungo!) qual è la mia posizione sulla questione degli extracomunitari e dell'approccio che, a mio modo di vedere, sarebbe corretto a riguardo. Ma è chiaro che è più facile e comodo attribuire un'etichetta che nulla ha a che fare con quanto si è detto, perchè così si evita la fatica e l'onere di un dibattito rispetto al quale bisogna invece portare delle argomentazioni che Boari invece non è capace di elaborare. Per questo con lui è come se il dibattito ricominciasse sempre da capo, visto che, qualsiasi cosa si dica dall'altra parte Boari continua a ripetere come un disco rotto sempre le stesse cose.

2) "La Convenzione è certamente importante tuttavia il servizio erogato dal Comune di cui stiamo parlando non è assimilabile alla scuola dell'obbligo garantita per legge a tutti". 

Non importa che vi sia stata una sentenza del tribunale civile (riportata nel suo testo integrale in questa discussione)  che ha dimostrato con argomentazioni ineccepibili che l'esclusione della bambina marocchina dalle graduatorie per le scuole materne comunali costituisce "la violazione, da parte del Comune di Milano, di un diritto fondamentale della persona, quale quello del riconoscimento alla pari dignità sociale e alla non discriminazione". Di fronte a ciò Boari torna all'arma spuntata, sostenuta dal Comune di Milano e confutata (si dovrebbe dire in realtà fatta a pezzi) dalla sentenza, della non obbligatorietà della scuola materna. 

3) "Inoltre anche i genitori dei figli dei clandestini possono ricorrere ai servizi sociali senza che venga riconosciuto, come voi vorreste, il medesimo diritto a chi non rispetta la legge italiana rispetto agli onesti".

Non importa che si stato già chiarito che lo scopo dell'azione legale era proprio quello di ottenere il riconoscimento di un diritto negato. La richiesta di un intervento dei servizi sociali si sarebbe configurata come un "pietire" qualcosa che invece spettava di diritto. Una società matura e moderna è quella in cui non si ottengono dei favori, ma vengono riconosciuti i diritti nella concretezza delle situazioni e non solo da un punto di vista meramente teorico.
Riguardo poi alla questione degli onesti, evidentemente Boari non ha capito che la sentenza riconosce il diritto della bambina e non della madre. Nonostante la situazione di clandestinità della madre (per altro in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno), la bambina non può essere esclusa dalle graduatorie perché non possono pagare i figli eventuali colpe dei propri padri, concetto di buon senso e di facile comprensione... non per Boari evidentemente!

4) "La città di Milano è così amministrata male e le mie posizioni così poco condivise che la Roma di Veltroni è andata al centrodestra e i "comunisti pro clandestini" sono fuori dal Parlamento".

Ecco il capolavoro di Boari! Il riferimento alle posizioni espresse dalla maggioranza, come se non esistessero dei diritti non negoziabili che non possono essere messi in discussione a prescindere da quello che è  il sentimento  dell'opinione pubblica. Questo è forse il frutto più avvelenato del berlusconismo: ritenere che tutto possa essere fatto e disfatto secondo quelli che sono gli umori della maggioranza, soggetta per altro a facili manipolazioni, mente invece esistono valori e diritti inviolabili, se si vuole mantenere uno Stato rispettoso della democrazia e della libertà. 

Se ragionassi come fa Boari, potrei concludere definendolo "il Consigliere anti diritti dei bambini". Non lo faccio non solo perché sarebbe un'insulto alla mia intelligenza, ma anche perché credo che le posizioni di Boari siano di puro opportunismo e finalizzate ad ottenere un facile consenso. Dispiace che chi si mostra paladino della Chiesa cattolica, riveli poi una sensibilità del tutto difforme rispetto all'attenzione agli ultimi e agli svantaggiati che è uno dei capisaldi del messaggio cristiano

Alberto Farina - Consigliere di Zona 3 - Partito Democratico
In risposta al messaggio di Gianluca Boari inserito il 1 Maggio 2008 - 10:03
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