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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 7 Marzo, 2008 - 18:28

Per l’Università e la Ricerca in Italia, voto utile è a sinistra

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Alessandro Rizzo

Per l’Università e la Ricerca in Italia, il voto utile è a sinistra

Le Università e la ricerca pubblica in Italia stanno vivendo una profonda crisi, che è allo stesso tempo di identità e di efficienza. Per affrontare e cercare di superare questa fase è indispensabile sollecitare una attenta riflessione autocritica che muova dall’interno del mondo dell’Università e della Ricerca, ma va innanzitutto condotta una battaglia di idee tesa a modificare radicalmente le politiche di progressiva riduzione dei finanziamenti e dei nuovi reclutamenti, come anche di delegificazione dell’organizzazione degli Atenei e degli Enti di ricerca, che di fatto operano da anni per distruggere il sistema universitario e di ricerca pubblico.
Nella società del capitalismo cognitivo e della globalizzazione neoliberista, la domanda di sapere esteso e condiviso è un nodo decisivo del conflitto sociale, perché sempre più diventa fondativa per ogni richiesta non astratta di uguaglianza. Occorre dunque un sistema pubblico di ricerca che esalti questa domanda anziché mortificarla.
Studenti, docenti, ricercatori degli Enti Pubblici, lavoratori della conoscenza sono soggetti portatori in positivo di questa fondamentale esigenza.
Per queste ragioni la auspicata capacità di autogoverno democratico delle Università e degli Enti pubblici di ricerca può crescere e produrre effetti positivi per l’intera società, se si assume come pregiudiziale la lotta alla precarietà del lavoro intellettuale e alla parcellizzazione del sapere. E’ questo un punto di partenza irrinunciabile per qualsiasi forza politica che assuma come centrale la scelta della funzione strategica dell’Università e della Ricerca per lo sviluppo del Paese, in una logica, però, non meramente economicistica e competitiva.
Va perciò superata una visione del sistema universitario e di ricerca fondata su una precarizzazione radicale del lavoro e della formazione, accompagnato da una frammentazione eccessiva del sistema didattico secondo la logica di una professionalizzazione precoce e affrettata.
La proliferazione indiscriminata dei corsi di studio e degli insegnamenti, non accompagnata da un’adeguata politica di reclutamento rischia di compromettere lo sviluppo di una ricerca e di una didattica di qualità. La scarsità di investimenti per la ricerca ha aggravato la situazione. 
Per queste ragioni va riaffermato con forza il carattere strategico dell’alta formazione e della ricerca come strumenti indispensabili per costruire le condizioni di uno sviluppo progressivo della società nel rispetto dell’ambiente e della dignità delle donne e degli uomini.
Il 13 e il 14 aprile si ripropone, in una situazione di grande confusione per la drammaticità della fase politica e per la scarsa chiarezza delle posizioni, anche su questi temi, un appuntamento fondamentale della democrazia. Solo la Sinistra può garantire una politica nuova e capace di affermare i valori laici della ricerca pubblica e dell’Università come luogo di formazione della conoscenza e del sapere critico.
Per queste ragioni invitiamo a votare La Sinistra, l’Arcobaleno. Per un voto veramente utile.