.: Discussione: Pd: "Chiesa Cattolica fondamentalista" su Legge 194
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Inserito da Antonella Fachin il 21 Mar 2008 - 17:46
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In merito alle considerazioni svolte dalla consigliera Rossin circa l'obiezione di coscienza negli ospedali pubblici aggiungo un'altra riflessione.
L'obiezione di coscienza storicamente è nata nell'ambito del servizio militare, quando esso era obbligatorio. Invece, lavorare per il Servizio Sanitario NON è un obbligo ma una scelta. Moltissimi, infatti, sono i medici che lavorano solo negli studi medici privati e nelle cliniche private non convenzionate. Quindi che senso ha l'obiezione di coscienza nell'ambito del Servizio Pubblico, che deve offrire TUTTI i servizi previsti dalle leggi dello Stato? Se un medico non può svolgere tali servizi per ragioni di coscienza, NON è tenuto a lavorare per il Servizio pubblico. Posso ammettere l'obiezione di coscienza per i "vecchi" dipendenti pubblici, ma NON per i giovani medici che hanno accettato di svolgere la loro professione per il Servizio Sanitario Nazionale DOPO l'entrata in vigore della legge 194. La conseguenza è nota a tutti: in molte Regioni italiane, in molti consultori e ospedali pubblici non vengono forniti TUTTI i servizi previsti dalla legge 194. Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per La Sinistra L'Arcobaleno |
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In risposta al messaggio di
Sara Rossin inserito il 10 Mar 2008 - 18:32
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