.: Discussione: Pd: "Chiesa Cattolica fondamentalista" su Legge 194

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Alberto Farina

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Inserito da Alberto Farina il 10 Mar 2008 - 16:52
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I Consiglieri Boari e Bosi si allineano a quanti stanno pateticamente tentando di accreditare il cosiddetto Popolo delle Libertà (formazione elettorale di cui per altro non vi è traccia nel Consiglio di Zona 3 dove esistono un gruppo di Forza Italia e uno di Alleanza Nazionale) come unica forza politica in grado di recepire le indicazioni della Chiesa. Per fare questo devono forzare le parole di un testo, certamente ruvido nella forma al punto di essere da questo punto di vista criticato anche da diversi Consiglieri del centrosinistra (fra cui il sottoscritto), ma che in realtà non si configura né come ingiuria né come scherno nei confronti della Chiesa Cattolica. A meno che non si voglia considerare qualsiasi forma di critica nei confronti della Chiesa ipso facto come un’offesa e come una restrizione della sua libertà di parola.
Fortunatamente in Italia non vi è nessuna situazione di questo genere e la Chiesa può tranquillamente, come è suo diritto e suo dovere, presentare i suoi principi etici ed antropologici. Il fatto è che vi è inevitabilmente uno scarto fra la proclamazione di questi principi e la loro applicazione in una società in cui si confrontano visioni etiche diverse, per cui è compito della società politica ed in primis dei politici cattolici mediare tali principi in modo tale che si possa legiferare su questioni molto delicate in modo condiviso e senza creare spaccature inutili. Questo è ciò che stiamo tentando di fare nel Partito Democratico che nasce appunto dalla sfida di trovare convergenze a partire da tradizioni politico / culturali differenti per proporre un’etica di cittadinanza sulla quale si possa trovare un comune accordo sociale.
Tornando al testo della mozione proposto della Consigliera Celauro, che per altro non fa  parte del Partito Democratico, ma è rappresentante della “Rosa nel pugno”, ho ritenuto di doverlo votare, senza rifugiarmi nella furbizia del non voto o dell’astensione, poiché sono convinto che la legge 194 costituisca uno strumento, che, attraverso una sua totale applicazione, è in grado di contenere le conseguenze negative che l’aborto comporta e perché riconosce il principio imprescindibile dell’autodeterminazione della donna.


Alberto Farina – Consigliere di Zona 3 – Partito Democratico
In risposta al messaggio di Gianluca Boari inserito il 7 Mar 2008 - 15:16
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