.: Discussione: Nasce Santa Giulia, ma mancano le scuole... e non solo...

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 4 Lug 2008 - 15:07
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Da Milano 2.0:

Santa Giulia ed ex-Falck a rischio per la possibile vendita agli arabi

Pubblicato da Arianna, Blogosfere staff alle 15:00 in Milano cronaca

Si disegna un futuro a tinte fosche per Santa Giulia e l'area ex-Falck. Risanamento, società di Luigi Zunino e proprietaria delle due aree, cerca di salvarsi dal disastro, mentre nello stesso momento grossi gruppi come Allianz e Generali insieme a Ligresti e Lamaro progettano gli investimenti per i tre grattacieli Expo in area Citylife.

Per l'area delle ex acciaierie Falck erano stati previsti nuovi progetti ideati da Renzo Piano, ma forse tutto subirà una battura d'arresto.

Da qualche mese il gruppo si trova in difficoltà e qualche tempo fa Intesa Sanpaolo avrebbe presentato a Zunino alcuni potenziali acquirenti per l'area di Sesto San Giovanni. Si era parlato dei due fondi esteri Mubadala e di Limitless. Il fondo Mubadala è uno dei bracci finanziari del governo di Abu Dhabi e in Italia ha partecipazioni in Ferrari e in Piaggio mentre il fondo Limitless è celebre per la costruzione dell'isola artificiale a largo di Dubai (si parla anche di una sua replica nel principato di Monaco).

 

Il valore della cessione di entrambe le aree agli arabi è intorno al miliardo e mezzo di euro e cedendole si coprirebbe il debito della società dimezzandolo (ammonta infatti a 2,5 miliardi di debiti).

La scelta ora è tra la cessione della ex-Falck, di Santa Giulia o di entrambe. La scelta parrebbe cadere sul progetto che non è ancora ben definito, ovvero l'area di Sesto, in favore di Santa Giulia. Le banche creditrici però propenderebbero per la cessione di entrambe.

Il fondo Dubai Limitless Lcc ha offerto circa 1,5 miliardi per le aree Falck di Sesto San Giovanni e Santa Giulia a Rogoredo. Oltre a loro hanno fatto offerte (solo per Santa Giulia) il gruppo olandese Multi e la Colony Capital di Tom Barrack.

Non è una buona notizia insomma per chi sta già investendo nella zona. Ci aveva scritto un lettore per denunciare i lavori che vanno avanti a rilento.

Buongiorno, ho seguito con molto interesse e con grande partecipazione il percorso che ha portato Milano ad aggiudicarsi l'Expo 2015. Credo sia un importante traguardo. Detto questo però, ritengo doveroso che l'amministrazione pubblica e chi coordina le attività legate alla preparazione dell'Expo si occupi di migliorare la qualità della vita di tutti i propri cittadini, impegnandosi maggiormente proprio nelle aree (tipicamente periferiche) che necessitano e meritano (nell'interesse di tutta Milano) di importanti opere di riqualificazione.

Io e mia moglie, ad esempio, abbiamo creduto e crediamo molto nel progetto Milano Santa Giulia (nella sua interezza) ed in tal senso abbiamo investito in una casa di proprietà (edilizia libera lato Rogoredo) proprio nell'ambito di tale intervento. L'intento del progetto è, a mio parere, nobile: riqualificare una zona che altrimenti rimarrebbe tra le più degradate di Milano.

Oggi però registriamo un significativo rallentamento dei lavori nella zona nord, quella che di fatto costituisce il cuore e il senso dell'intervento di riqualificazione: residenze di pregio, centro commerciale, multisala, centro fitness, negozi e soprattutto PREVEDEVA un Centro Congressi (così come da accordi col Comune). Si apprende dai giornali e dalle dichiarazioni di alcuni diretti interessati (in primis il Comune) che il Centro Congressi si farà al Portello (Fiera Milano), venendo meno, di fatto, ai precedenti impegni assunti dal Comune stesso. In questo modo il Comune rende responsabile di una situazione di incertezza che al momento rallenta, se non blocca del tutto, i lavori fino alla definizione di un nuovo master plan 'gradito' dall'attuale amministrazione comunale.

Il silenzio su un tema così importante (ad oggi fulcro del progetto) mette a repentaglio l'intero progetto ... e, soprattutto, la qualità della vita di tutti coloro che hanno investito tutti i propri risparmi in quest'avventura. Cosa verà costruito in luogo del Centro Congressi?

Parlando poi di Servizi (Scuole in primis) la situazione è drammatica. A breve andremo in 3000 a vivere a Rogoredo (con una età media tra i 25 e 35 anni ...) e non ci sono nè scuole nè i più elementari servizi (Scuole, Strade, Tram, ...). E' un problema la cui soluzione spetta alla amministrazione pubblica, e questo a prescindere dallo svilupppo della zona nord. Non vogliamo vivere nell'ennesimo quartiere dormitorio. Non è questo che ci era stato garantito dalle stesse istituzioni. I prezzi dell'edilizia libera tenevano conto di un progetto di riqualificazione che è oggi a rischio.

C'è chi addirittura tra i nuovi abitanti parla di Class Actions ... Mi auguro che il Comune, avendo fatto marcia indietro rispetto ad un precedente impegno, adesso si attivi immediatamente per trovare una importante funzione per l'area che sia di richiamo tanto quanto lo era il Centro Congressi, per evitare che questa vicenda mandi all'aria quello che sicuramente è il più grosso progetto di riqualificazione della città di Milano (città dell'Expo 2015 ...). Non credo che il Comune farebbe una bella figura se, sotto i riflettori che si sono già accesi sulla città in vista dell'Expo, dovesse venir fuori che un'area, evidente target di riqualificazione, venisse abbandonata a se stessa, con un buco enorme (corrispondente alle Macro-unità diverse da Rogoredo) ad oggi di fatto bloccate.

Sulle scuole mi pare poi di capire che la sofferenza del quartiere sia purtroppo grave già da tempo e che l'arrivo dei nuovi abitanti peggiorerà una situazione a cui non si sta provvedendo adeguatamente, anche qualora si materializzassero in batter d'occhio le soluzioni tampone ad oggi previste. Evidentemente il Comune non è l'unico attore in gioco (sebbene sia quello più responsabile nell'indirizzare le scelte urbanistiche e nel garantire i diritti dei propri cittadini). Il Gruppo Zunino, a giudicare dai giornali, non versa in buone acque. Qualora fosse effettivamente così, a maggior ragione, il Comune avrebbe l'obbligo di interessarsi alle sorti del quartiere e non defilarsi scaricando le proprie responsabilità.

Mi auguro che una redazione, quale è la vostra, attenta ai diritti dei cittadini e alle storture del sistema politico-sociale-finanziario, voglia approfondire e portare a galla una vicenda emblematica delle contraddizioni italiane.

A febbraio invece vi avevamo parlato del problema della mancanza delle scuole e dei servizi.

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 23 Giu 2008 - 11:44
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