.: Discussione: Coppie di fatto: registro a Milano

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 31 Maggio 2008 - 17:57
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Siamo arrivati al 29 maggio, dopo tanti rinvii nella discussione, all'analisi della proposta di delibera di prevedere l'istituzione del registro delle coppie di fatto. La proposta è stata respinta con un numero di voti contrari di poco superiori (27) ai voti favorevoli (24) e con due astensioni.
Vedi Giovanni anche a Milano, come a Roma, non è stato approvato un provvedimento che poteva realmente creare dai municipi un'omogenea richiesta e istanza da trasferirsi a livello nazionale da influire in Parlamento l'approvazione in breve tempo di una legislazione che estenda i diritti e le garanzie alle coppie di fatto. Esiste e persiste un comportamento discriminatorio: da ultimo una convivente non poteva procedere contro il proprio compagno, da cui ha avuto una figlia, per maltrattamenti e violenze subite in casa. Io credo molto nel commento che Vladimir Luxuria ha pronunciato in una bellissima lettera, che ho postato nel mio blog, in risposta alle dichiarazioni della ministra Carfagna, poco sensibile all'esigenza di dare un sostanziale contributo alla realizzazione del Gay Pride nazionale, a Bologna, in quanto considerato una parata di baccanali, senza consapevolmente analizzare il contenuto e la piattaforma della manifestazione a difesa dei diritti civili e delle pari opportunità. Vladimir diceva nel testo che occorre non solo intendere l'istanza che vuole un'equipollenza dei trattamenti tra coppie di fatto e coppie di diritto, lasciando libertà piena di organizzare e regolare secondo la propria volontà il rapporto di convivenza, come richiesta di estensione di diritti e di garanzie, ma anche come estensione universale dei doveri "coniugali", ossia di assistenza sanitaria, di conoscenza della malattia di cui è affetto la propria o il proprio partner, l'adozione acquisita, magari profuturo, secondo passo da promuovere nella piena eguaglianza tra generi e orientamenti sessuali. In Italia esiste qualcuno che con spirito confessionale e fortemente pregiudiziale commette l'errore di premettere i dettami, quali non si sa bene, religiosi della propria fede cattolica all'esigenza di dare voce e riconoscimento a diritti e necessità prettamente appartenenti a nuove realtà, nuove soggettività.
Giovedì sera abbiamo avuto in Consiglio Comunale testimonianza di come questo tema oltrepassi gli attuali schieramenti in un sentimento trasversale, tale quale quello esistente tra chi ha premesso esigenze religiose a un senso di rappresentatività politica di una società avanzata ed esistente.
In Europa abbiamo avuto l'approvazione di una decisione che ha reso vincolante direttamente il Trattato di Lisbona che prevede in diversi articolati il riconoscimento di forme che eliminino discriminazione tra soggetti di orientamento o di genere diversi, nonchè il recepimento di forme di riconoscimento di un'equipollenza tra coppie di fatto e coppie di diritto. In Italia persino i Gesuiti hanno detto che riconoscere le coppie di fatto, che possono essere sia eterosessuali, sia omosessuali, sia qualsiasi rapporto affettivo e amicale tra due persone stabilitosi nel tempo, garantirebbe un beneficio alla società e alla sua evoluzione. Ripeto sono i Gesuiti che hanno risposto, così, ai pretesti del Vaticano, in primis il Cardinal Bagnasco, che vede pericoli per la cerimonia religiosa che si svolgerà in San Giovanni alle Mura in presenza concomitante davanti alla Chiesa del Gay Pride. Se questo è spirito cristiano, all'insegna della tolleranza e del riconoscimento della persona come valore umano?
In nome della trasversalità palesatasi al momento della votazione dell'istituzione del registro tra i due schieramenti penso sia opportuno proseguire, magari partendo dai consigli circoscrizionali a incidere con decisioni e delibere affinchè ci sia il recepimento a livello comunale di un passo in avanti, di una prima, seppure timida, ma importante pietra miliare di un lungo viatico verso una laica eguaglianza tra orientamenti sessuali e generi diversi.
Io credo che si possa fare ancora qualcosa, senza essere vittime di pregiudizi e di timorosi ed esitanti avvicinamenti verso coloro che, pur appartenendo a storie passate diametralmente opposte, possono esprimere uguali pareri nei confronti dell'accoglimento di questa importante proposta.

Un cordiale saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
In risposta al messaggio di Giovanni Gronda inserito il 13 Feb 2008 - 21:47
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