.: Discussione: Coppie di fatto: registro a Milano

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Feb 2008 - 14:46
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da CHIAMAMILANO

SAI CHE TI “DICO”? NULLA
Unioni Civili a Palazzo Marino la decisione è quella di non decidere

Pacs, Dico, Cus; nei mesi passati queste sigle hanno reso incandescente il dibattito politico-mediatico, diventando, per dirla banalmente, simboli di una battaglia per i diritti per alcuni e di un “attentato” alla sacralità della famiglia per altri.
Lo scontro tra sostenitori e oppositori del riconoscimento dei diritti delle “coppie di fatto” è diventato per molti uomini politici uno strumento di propaganda e di creazione di consenso per la sua capacità di movimentare la cittadinanza, in genere pronta a scendere in piazza a difesa dell’ una o dell’altra bandiera. Ma non sempre è così.
Giovedì scorso, ad esempio, di fronte a palazzo Marino, i Radicali dell’associazione “Enzo Tortora” avevano organizzato un presidio per la mozione sul registro comunale delle coppie di fatto calendarizzato in Consiglio Comunale da ormai diverse settimane.
In Piazza della Scala, però, non c’erano più di dieci persone.
Forse perché nella stessa giornata, a pochi metri di distanza, si svolgeva un altro presidio: quello a difesa della 194 sull’aborto, convocato d’urgenza in diverse città italiane all’indomani dei clamorosi fatti di Napoli.
In Consiglio Comunale anche questa volta la discussione è stata rimandata.
Tre le mozioni depositate; la prima datata 15 dicembre 2006 del repubblicano Franco De Angelis, la seconda del 13 marzo 2007 di Pierfranceso Majorino (Pd) e la terza, di
mediazione, della Presidente della commissione Pari Opportunità, Patrizia Quartieri il cui testo è stato presentato il 19 luglio 2007 da 22 consiglieri, di cui 17 dell'Unione e 5 della Cdl.
Poi, evidentemente, decisioni più urgenti hanno di volta in volta fatto slittare il dibattito in aula; le mozioni sono stabilmente “parcheggiate” tre le ultime righe dell’Ordine del giorno settimanale del consiglio Comunale.
La stessa cosa, adesso, sta per accadere a livello nazionale, nella fase calda della competizione elettorale. I leader dei principali partiti in corsa sembrano infatti decisi ad escludere i cosiddetti “temi etici”dalla gara per il Governo del Paese.
Difficile, quindi, che la questione venga ripresa in tempi brevi. Anche Palazzo Marino ha colto lo spirito dei tempi. Soprattutto nel PD –forse perché i temi in agenda sono altri, dalla competitività al potere d’acquisto di stipendi e salari, forse per non turbare i delicati equilibri raggiunti tra la componente laica e quella cattolica– la partita dei DICO –o CUS– è stata di fatto archiviata.
Non si tratta di un’eccezione, se da Milano ci spostiamo verso la Capitale, amministrata da una giunta di centrosinistra, la situazione non cambia. Anche lì, un paio di mesi fa, la proposta popolare di istituire un registro delle unioni civili ha raccolto solo 11 voti favorevoli e 44 contrari, con i consiglieri capitolini del Pd che votarono con l'opposizione di centrodestra lasciando in minoranza la sinistra firmataria della proposta.
Facile prevedere che le tre mozioni per il riconoscimento delle unioni civili a Milano, rimarranno ancora per molto tempo in coda agli ordini del giorno delle sedute del Consiglio comunale, anche perché le mobilitazioni sulla questione, non pare proprio di massa.

Giulia Cusumano e Beniamino Piantieri

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 16 Feb 2008 - 13:46
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