.: Discussione: Comitato Salvaguardia Parco delle Cave- carta dei principi

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Massimo De Rigo

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Inserito da Massimo De Rigo il 10 Feb 2008 - 15:18
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Il chiarimento con Giuseppe mi da' molta serenita' e lo ritengo un fatto positivo e costruttivo.
La reciproca fiducia è alla base di ogni futuro ragionamento comune.
Vorrei aggiungere che, quindici anni fa, molto prima della gestione di ItaliaNostra, quando accompagnavo gli scolari del comprensorio di Quarto Cagnino a conoscere un ambiente incredibilmente naturalistico e ricco di storia - come l'antico sentiero del Marcionino e l'oasi della cava Casati - non immaginavo che il Parco delle Cave, a quell'epoca ancora selvaggio ma genuino, sarebbe diventato un giorno un bocconcino prelibato per chi ragiona solo in termini di profitto.
Non sono nato nel comprensorio del Parco delle Cave ma mi ci sono affezionato come ad una persona cara, così come all'antico Borgo di Quarto Cagnino che stanno inesorabilmente distruggendo nella solita indifferenza generale.
Se penso alla carica di ideali che ci spingeva nel coinvolgere giovani e meno giovani, sembra di aver sprecato tempo prezioso rubato agli affetti e ai propri spazi: ritengo infatti che chi abiterà con le finestre sull'oasi del Parco si riterrà molto astuto per le sue conoscenze altolocate che lo hanno portato al momento giusto e in prima fila. Per i volontari che si sono dedicati anima e corpo alla difesa di questo territorio dalle antiche origini, questi cosiddetti 'furbi' sono solo ladri di territorio, assieme ai loro rappresentanti politici che con questi metodi hanno distrutto la nostra meravigliosa terra.

Vorrei farvi conoscere questa poesia del compianto poeta Alberto Bega, ex presidente dell'Associazione Amici Cascina Linterno, scritta in dialetto milanese per le sfumature che solo la lingua locale permette di trasmettere.

È preceduta dalla traduzione in lingua italiana per comprenderne il significato, oggi più che mai attuale.

Saluti e grazie. Massimo


Terra di Lombardia

di Alberto Bega 


Nuvole che vanno veloci

In un cielo che diventa scuro

Mi sono sdraiato e guardo in alto

Con un filo d'erba in bocca

Nell'aria un profumo di fiori

Mischiato con quello del fieno

Proveniente dalla terra

L'odore del bagnato

e i rami delle piante che dondolano

sbattuti dal vento che soffia

al sopraggiungere della sera.

E' arrivato un temporale

Tuona e si agita

ma io non mi muovo

guardo con nostalgia

questo cielo che si scuote nero

un cielo di Lombardia,

è raro che diventi azzurro

con le ciminiere che fumano

è sempre grigiastro

ma con il temporale

è ancora più nero.

Terra dei milanesi e dei lombardi

Guardate come l'hanno rovinata

l'acqua, la terra, l'aria

è tutto inquinato.

Come eri bella

vent'ann fà!

Con tanti fiori

Sui prati delle nostre campagne!

Per colpa del progresso

Hanno spianato le montagne!!

Terra mia! Terra di Lombardia!

Stai morendo

E io piango la tua agonia.. 




Terra de Lombardia

di Alberto Bega 
 

Nivol che passen svelt

in d'on ciel che sè fà scur

son buttàa giò e guardi in sù

cont on fil d'erba in bocca

ne l'aria on profum de fior

mes'ciàa con quel de fénn

che vegn sù da la terra

l'odòr de umidità

e i ram di piant che dondenn

scorlìi dal vent che tira

in vers la sira.

Gh'è riva on temporal

tronna e scalmanna

ma mi me moevi minga

vardi con nostalgia

'sto ciel, che a squas negher,

on ciel de Lombardia,

l'è rar ch'el sia celest

coi ciminier che fumenn

l'è semper grisolent

ma cont èl temporal

a l'è anmò piusseé ner.

Terra di milanes e di lombard

vardèe 'mé l'hann consciada

l'acqua, la terra, l'aria

l'è già tutta inquinada.

Come te s'eret bella

vint'ann fà!

Con tanti fior

sù i pràa di nost campagn!

Per colpa del progress

Gh'hinn sta spianàa j montagn!!

Terra mia! Terra de Lombardia!

te sét adrè a morì

e mi piangi la toa agonia.


In risposta al messaggio di Giuseppe De Marte inserito il 7 Feb 2008 - 09:55
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