.: Discussione: Comitato Salvaguardia Parco delle Cave- carta dei principi

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Corrado Angione

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Inserito da Corrado Angione il 7 Feb 2008 - 00:29
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Caro Giuseppe,

Massimo De Rigo ed io abbiamo fatto parte del Comitato di Salvaguardia, che raggruppa una serie di associazioni e abbiamo condiviso la mobilitazione straordinaria per la difesa dell'unitarietà di gestione del Parco delle Cave.
Credo di poter dire che De Rigo condivida gli obiettivi del comitato per come sono stati pubblicati all'inizio di questa discussione e questo lo potrà, se vorrà, confermare lui stesso.
Ma tu fai una domanda precisa, alla quale non sfuggo.
Il problema posto da De Rigo nella discussione "il cemento incombe sul Parco delle Cave" riguarda il Piano Integrato d'Intervento Pompeo Marchesi - Taggia.
Si tratta della riproposizione peggiorativa di un intervento urbanistico dei primi anni ’90, a forte impatto ambientale, soprattutto perchè a ridosso del parco e delle sue aree naturalistiche di maggior pregio, pur essendo formalmente esterno al parco.
Su quelle aree, peraltro degradate, avevamo immaginato un destino diverso, un ampliamento deciso delle aree a parco e della cintura verde.
Preso atto (ma non condiviso) della decisione del Comune di edificare comunque, il comitato ha chiesto che fossero ridotti gli indici di edificabilità e ridisegnati il fronte e gli accessi al parco, oltre che introdotte quote di affitto (ma quante case per l'affitto sono state costruite a Milano negli ultimi 15 anni?) e altro ancora.
A nulla sono valse le pressioni, le osservazioni, le interrogazioni, gli emendamenti alla delibera presentati da alcuni consiglieri comunali, tutti puntualmente respinti dalla maggioranza del Consiglio Comunale.
Probabilmente si è persa un'occasione per realizzare un intervento più rispettoso del delicato equilibrio ambientale dell’area.
Il Comitato di Salvaguardia non ritiene però che vi siano più oggi (posto che vi siano state prima) le condizioni per bloccare quell'intervento, per non costruire.
Per migliorarlo sì, ancora adesso, ove l'Amministrazione valutasse l’impatto ambientale e paesaggistico, apportando al progetto in fase attuativa tutti i possibili miglioramenti che vadano nella direzione di controllarne e ridurne l'impatto sul Parco, anche a giovamento degli stessi nuovi residenti.
Lo stesso problema si porrà prossimamente anche su altre e diverse aree potenzialmente edificabili confinanti con il parco, più piccole ma numerose.
Secondo noi riqualificare le aree degradate o dismesse non può sempre voler dire costruire.
Ma quando lo si fa, almeno si stabilisca, intorno ai parchi come questo, di ridurre gli indici di edificabilità rispetto a quelli adottati normalmente a Milano.
E' per questa via che si può aumentare la disponibilità di verde pubblico per i cittadini.

Infine, chiediamo che l’Amministrazione chiami tutti i proprietari delle aree contigue con il Parco delle Cave intorno allo stesso tavolo e proponga loro un disegno unitario, non frammentario (oggi costruisco io, domani costruisci tu e avanti così); cerchi, per quanto possibile, di spostare gli interventi in altre aree fabbricabili e di recuperare al Parco le aree così permutate.
Un maggiore dettaglio della posizione del comitato di salvaguardia sul PII in questione è pubblicata sul suo sito

C. Ang.
In risposta al messaggio di Giuseppe De Marte inserito il 6 Feb 2008 - 09:49
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