In queste ore di crollo dei mercati (con conseguenze economiche per tutti noi, non solo per i “ricchi azionisti”) e di quasi caduta del governo mi domando se sia il caso di scrivere queste righe e se valga la pena. Poi, con uno sforzo, mi dico che sì, vale ancora la pena perché l’abbandono e lo scollamento dello stato dai cittadini comincia anche da qui, da quelle cose piccole che fanno la vita quotidiana di ognuno di noi, dove lo stato è assente, latita o è impotente. Non so quale di queste, ormai non mi interessa più, ma ogni centimetro perso dallo stato nella fiducia di noi tutti cittadini rende, io credo, il processo di rinascita e ricostruzione dell’Italia, ogni giorno più difficile.
Segnalo ancora una volta e lo faccio per i motivi citati sopra, un basilare e lampante caso di “abbandono”. Da anni un gruppo “misto” di italiani ed extra comunitari ha scelto un angolo della Piazza Leonardo, da Vinci, Milano città, come sua residenza. Lì dormono, mangiano, cucinano (accendendo fuochi), espletano le loro funzioni fisiologiche (per i cani è obbligatoria la raccolta), si lavano e lavano nella fontana di Cascella (patrimonio architettonico della città), si ubriacano si azzuffano etc.
Questi signori non lavorano, di cosa vivono? O rubano o spacciano, cosa risaputa da tutti nel quartiere tranne dalle forze dell’ordine che ignorano o fanno finta di ignorare la situazione. Eppure lo spaccio e da ultimo lo svaligiamento delle cantine dei palazzi confinanti con la piazza sono all’ordine del giorno. Ce l’hanno un permesso di soggiorno? È giusto che la piazza o almeno una parte di essa sia ormai abbandonata, ceduta, appaltata a loro (che su di essa credo non possano vantare nessun diritto) e sia resa inservibile, in-usufruibile per tutti gli altri, anziani, studenti del Politecnico, bambini e cittadini ,
comunque, che vorrebbero e potrebbero utilizzarla?
Perché la Polizia Locale che sta a 500 metri, il consiglio di zona 3, che sta a 1000 metri, l’amministrazione che sta a Palazzo Marino e che è a soli 2 chilometri in linea d’aria, continuano a lasciare che ciò avvenga?
Ognuno di noi passando, guardando si sente impotente, sente che non può fare niente, che lo Stato, quello con la “s” maiuscola” anche qui ormai ha abdicato, ha rinunciato a far valere i suoi poteri e le sue ragioni.