.: Discussione: MM CIRCLE LINE - Linea Bianca N° O (zero), oramai indifferibile

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 5 Feb 2008 - 07:35
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Caro Spirolazzi,

tracciare il perimetro non è un mestiere semplice, sono molti i punti interrogativi da sciogliere ed elementi vari da considerare e mediare, l’area che vedo è grossomodo il perimetro stretto, con 4/5 ampie eccezioni, quello della “cerchia dei navigli” o di poco più esterna. Colgo l’occasione di questa risposta per ampliare l’argomento e inviarle alcune osservazioni relative alla sua risposta separatamente data all’amico Giuseppe.

Confermo infatti che la vexata quaestio, MM circolare o radiale, è un falso problema, perché le due infrastrutture non sono alternative ma complementari.
Infatti la mia “vision” è da “area metropolitana”, extradaziale quindi, e la “circle line” è parte integrante di raccordo alle linee radiali, un supporto indispensabile.

Senza le linee radiali ben sviluppate in profondità nel territorio anche la “circe line” perde di interesse, ma la sua costruzione deve avvenire contestualmente alle stesse. Una circle line può infatti essere sostenuta da solo da flussi in crescita di provenienza extra-daziale, siamo quindi in presenza di problematiche da AREA VASTA METROPOLITANA.

( 1 ) i fruitori della line sono indifferentemente milanesi del comune attuale e quelli dell’area metropolitana e provinciale, con prevalenza di chi viene da fuori centro;

( 2 ) la linea servirebbe a raggiungere quelle aree oggi non servite dal metrò e che le direttrici radiali costringono a lunghe percorrenze in MM con rotture di carico su altra modalità (tram-bus-filobus);

( 3 ) la “circe line” dovrà avere stazioni di interscambio-linee MM ad ogni intersecazione di linea radiale MM;

( 4 ) gli utenti sarebbero sopratutto coloro che vengono da fuori accorciando le tratte e usufruendo della capillarità del servizio , ma anche i flussi interzonali centrali.

Sulla questione delle zone malservite vorrei meglio chiarire che parlo di modalità MM, ci sono ampie zone grigie della città non servite dal metrò, dove la raggiungibilità avviene con trasbordo dalla MM su 2-3 diversi mezzi di superficie e con disagio.

Ancora due parole sulla vision. Pur con tutte le differenze di dimensione e cultura, mi richiamo al modello Londra, una città che da tempo privilegia il mezzo pubblico e che con il suo metrò consente agli utenti di raggiungere ogni angolo dell’area centrale con estrema facilità e conmfort.

Concludo col fattore positivo che esprime la “circe line”, un tonico importante che serve a decongestionare le linee radiali, linee che quanto più verranno allungate tanto più saranno piene e inservibili nelle stazioni centrali nelle ore di punta, avvilendone la funzione, quindi ridurre i transiti potendo usufruire di percorsi migliori aiuta a sfruttare meglio il servizio e attira nuova utenza.

Per quanto concerne le linee radiali ritengo importante l’attestamento a Rozzano (da MM2 Abbiategrasso), a Binasco (da MM2 Assago) Melegnano, Paullo, Vimercate, Inzago-Cassano D’Adda, Settimo Milanese-Bareggio, con parcheggi d’interscambio tipo quello ATM di “Famagosta” attestati sulle tangenziali nelle nuove aree di intersezione con le stesse, indispensabile ridurre i flussi di auto dall'hinterland.

Concludo sottolineando che MM radiali e circle line sono un unicum infrastrutturale indispensabile per l'Area Metropolitana Milanese, mentre il capitolo "urbanistica merita un approfondimento a parte , perchè alcune zone centrali o semi-centrali potrebbero col metrò circolare salire di rango e attrarre ancora più utenza dalle zone periferiche o esterne a Milano, creando nuovi insediamenti di e attrattive classificabili da "centro città" (Down Town).

L'investimento non può essere di due o tre cicli amministrativi, stiamo parlando di un'opera colossale che merita un impegno specifico e nazionale, di Milano nel nord Italia ce ne è una sola.

Grazie per l'attenzione.
Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Fabrizio Spirolazzi inserito il 4 Feb 2008 - 13:16
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