.: Discussione: Per i box di via Govone aumenti fuori dal comune

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Gen 2008 - 16:04
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Da ViviMilano - caso del giorno
http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/01_Gennaio/17/caso.shtml

Il caso del giorno

Per i box di via Govone troppi aumenti

Le ditte non fanno beneficenza: gli appalti li vincono al ribasso e poi si rifanno sul prezzo finale.

Caro Schiavi, tramite una cooperativa ho acquistato nel 2002 un box doppio in via Govone a Milano. Sorvolo sui vari ritardi, il prezzo originale di 31.615 euro del 2003 passa a 40.633 euro nel 2004 a causa della costruzione di 2 strade sopraelevate a lato del cantiere. I lavori sono ora terminati e ricevo una lettera in cui si comunica che l'impresa espone una lista di extra costi di circa 1.600.000 euro, pari a circa 1.500 euro per posto auto. Mi si richiede tassativamente di pagare quindi tremila euro più Iva e adeguamento Istat del 12,5 per cento, entro il 24 gennaio 2008. Mi si comunica inoltre che è stato istituito un servizio di sorveglianza permanente, mai richiesto e mai citato nelle impegnative finora sottoscritte, già assegnato alla Società Tricolore sas. Di tale servizio è obbligatorio pagare subito la prima rata semestrale di 432 euro, ma non si cita alcuna autorizzazione comunale per gli incrementi di prezzo. È corretto saldare tutto prima del rogito?

Luca Pennone

Caro Pennone, il dossier parcheggi è bello gonfio e il suo caso è lo stesso di tanti altri cittadini alle prese con la lievitazione dei costi e il mancato rispetto degli impegni presi al momento dell’acquisto. È partito proprio dal Corriere il primo allarme, con alcune lettere e poi con l’inchiesta di Luigi Offeddu che è diventata un bel libro («Milano da morire»). L’ambiguità dietro la quale si è sempre nascosto il Comune ha lasciato i cittadini allo scoperto: a meno di avviare una causa collettiva, l’esperienza ci dice che è meglio pagare. Altrimenti, con i tempi della giustizia, il box uno rischia di non vederlo più. Purtroppo questo meccanismo è diventato legale, perché le ditte rimandano sempre alla convenzione con il Comune. Di trasparenza ce n’è poca in questa materia e non credo che le ditte in questione facciano beneficenza: gli appalti li vincono al ribasso e poi si rifanno sul prezzo finale. Per il saldo, a naso, meglio aspettare il rogito. A essere corretti c’è il rischio di restare con la coda in mezzo all’uscio.

Giangiacomo Schiavi
17 gennaio 2008