Prima di tutto mi scuso per non aver potuto essere presente.
Ho letto la sintesi dell'incontro e vorrei sottolineare alcuni punti che ritengo importanti.
1) La partecipazione dei cittadini alla vita della comunità ha un ruolo fondamentale soprattutto in una fase in cui politica e Istituzioni non danno un'immagine particolarmente esaltante. Ma bisogna capire se la politica ha un reale interesse, al di là delle dichiarazioni di rito, al confronto con la società. In altre parole si tratta di capire se chi pretende di rappresentarci ha davvero intenzione di correre il rischio di essere messo in discussione.
Se così fosse occorre dimostrarlo con i fatti. Un primo passa potrebbe essere quello di mettere a disposizione delle strutture polivalenti (non dei buchi fatiscenti ma delle palazzine) aperte al mondo dell'associazionismo, sostenute economicamente dal Comune e gestite da comissioni miste nelle quali siedano rappresentati delle Istituzioni e rappresentanti delle Associazioni.
2) La richiesta di maggior peso e potere ai CdZ è sacrosanta considerando che quasi tutte le zone del decentramento contano su di un numero di abitanti superiore alla maggior parte delle città italiane di medie dimensioni. Oggi i CdZ sono sostanzalmente organi poco meno che consultivi e si riducono a palestre nelle quali si esercitano politici di medio-basso livello in attesa di spiccare il volo. La nostra Associazione (Atdal Over40) lavora da oltre tre anni con alcuni Municipi di Roma con i quali abbiamo realizzato importanti iniziative su temi non di poco conto quali quello del sostegno alla ricollocazione dei disoccupati. Ma per fare questo occorre una disponibilità economica e una delega operativa riconosciuta dal Comune. Operare in questa direzione non significa ovviamente trovare un sistema per elevare i compensi dei Consiglieri di Zona (un sospetto più che giustificato) dato che sarebbe ora di capire che chi sceglie di fare politica non lo fa perché glielo ha ordinato il dottore ma perché ritiene di dedicare parte delle sue energie all'interesse della collettività.
3) Venendo al punto specifico di cui si occupa la nostra Associazione (la disoccupazione in età matura) ricordo che nella nostra Regione la percentuale degli over50 attivi è pari al 28%, cioè circa 30 punti percentuali al di sotto degli obiettivi fissati dall'UE nel protocollo di Barcellona.
Forse questo sarebbe un tema da inserire nella lista degli argomenti prioritari su cui confrontarsi.
Grazie e cordiali saluti