.: Discussione: Quartiere di Lambrate e decentramento

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Alberto Farina

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Inserito da Alberto Farina il 12 Gen 2008 - 17:19
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Giovedì scorso si è tenuto un Consiglio monotematico sul quartiere di Lambrate (intendo con tale denominizione tutta la parte della Zona 3 al di là del rilevato ferroviario). In esso sono state presentate e votate 19 mozioni su diverse problematiche che interessano l'area e sulle quali si è registrata una pressoché totale convergenza di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Questa intesa deriva dal fatto che, su tali situazioni, il Consiglio si era già espresso in passato con numerosi documenti e mozioni che, tuttavia, sono sempre rimaste lettera morta. Pur trattandosi nella maggior parte dei casi di questioni di puro buon senso e che attengono alla sicurezza dei cittadini o al decoro e alla vivibilità del quartiere, l'amministrazione cittadina non ha mai eseguito quanto richiesto dal Consiglio, lasciando incancrenire i problemi e lasciando che l'area in questione subisse un progressivo degrado.
A mio avviso si possono fare le seguenti considerazioni che ho avuto modo di svolgere anche durante il mio intervento durante la seduta consiliare:

1 - il decentramento a Milano non funziona. Se esso avesse dei poteri reali e adeguati finanziamenti, almeno alcuni dei problemi sollevati nelle mozioni sarebbero stati sicuramente risolti. Dovendo invece demandare le proprie richieste all'amministrazione centrale, i Consigli di Zona si trovano nell'avvilente condizione di registrare i problemi e il conseguente malessere della cittadinanza, senza però poter intervenire direttamente. I dieci anni delle due giunte Albertini sono stati da questo punto di vista rovinosi; vedremo se la la giunta Moratti attribuirà ai Consigli i poteri promessi durante la campagna elettorale, senza però dimenticare che a Milano esiste già un ottimo regolamento del Decentramento, che, tuttavia, non è mai stato applicato;

2 - a Milano esistono aree di serie A (in particolare il centro storico), aree di serie B (quelle semicentrali) e di serie C (le periferie). La situazione in cui versa Lambrate è sintomatica di questo stato di cose e rivela  la disattenzione dell'amministrazione centrale: non solo non si risolvono i micro e i macro problemi, ma si permette anche uno sviluppo urbanistico disordinato e privo di una seria pianificazione. La disattenzione nei confronti dei cittadini si coniuga con la disponibilità alle esigenze degli immobiliaristi;

3 - alcuni rappresentanti politici zonali hanno lanciato l'idea di ricostituire il Comune di Lambrate (abrogato nel 1923): non si capisce se ciò sia un'iniziativa seria, una provocazione, o una boutade finalizzata a procurare un po' di notorietà a chi l'ha lanciata. Fatto sta che tali iniziative fomentano uno spirito localistico che è l'ultima cosa di cui Milano ha bisogno e sono la premessa di un aumento della spesa pubblica, visti i costi che comporta l'istituzione di un nuovo Comune e la creazione di tutta la burocrazia ad esso connessa. Quello che invece manca è la volontà politica di interventi incisivi ed efficaci sulle periferie cittadinee i rappresentanti della maggioranza questo dovrebbero chiedere innanzitutto, senza invece lanciare proposte improbabili e stravaganti come quella in questione.

Alberto Farina - Consigliere di Zona 3 - Partito Democratico