.: Discussione: S.O.S. Piano Governo della citta' e zona 3

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 2 Gen 2008 - 10:00
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Buongiono e buon inizio d'Anno a tutti/e.

Riporto qui di seguito le riflessioni e i dati raccolti da Giovanni Agnesi, un cittadino di Zona 3 (ed ex consigliere di Zona per la Margherita, sempre impegnato nel sociale e nel civile), che sono di enorme stimolo per i residenti e i consiglieri di zona, ma auspico che lo siano molto di più per i consiglieri comunali, per gli assessori competenti (in primis Masseroli, ass. per lo "sviluppo" del territorio) e per il sindaco di questa Milano.
Non bastano infatti le parole, più o meno suadenti e piene di tante belle promesse, slogan e frasi fatte, che continuiamo a sentirci dire; contano i fatti e i dati ai quali finora questo governo cittadino non ha saputo replicare in maniera puntuale e convincente.
In particolare, l'assessore Masseroli ha in programma di fare un giro tra le zone per raccogliere i "bisogni" dei cittadini.... ma alle zone non ha fornito alcun dato, alcun parametro -non pretendo europeo, ma almeno nazionale, o regionale o provinciale o cittadino!- per valutare:
 1) se i servizi esistenti nelle varie zone sono all'altezza dello standard di riferimento (quale?!?) e
2) se è possibile, alla luce delle caratteristiche delle singole zone (v. ad es. età degli abitanti, reddito pro capite ecc.) e nel caso in cui lo standard di riferimento sia stato già raggiunto (ne dubito: v. i dati sotto riportati), migliorare i servizi ai cittadini (bambini, giovani, adulti, anziani; donne, soprattutto se sole con figli).
Nulla di tutto questo è stato sinora fatto dall'assessore Masseroli che non ha posto le zone nelle condizioni di avere le informazioni necessarie per rispondere in maniera concreta ai bisogni sentiti dalla gente.
Leggere (qua sotto) per credere!
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Consigliere Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano

"A seguito della mia ricerca sul Piano di Governo del Territorio di Milano, in attesa dell’incontro che si svolgerà a breve in Consiglio di Zona 3 con l’assessore Masseroli, al quale farà seguito una “passeggiata” in alcuni quartieri per ascoltare “democraticamente i cittadini per percepirne le sensazioni di bisogni, avrei bisogno di:

- conoscere le motivazioni che hanno portato i consiglieri regionali  a votare l’articolo 7 della legge regionale 1/2001, relativo all’assegnazione per ogni abitante di ben mq. 44 da destinare ad attrezzature pubbliche e di interesse pubblico, quali gli standars di benessere calcolati dai tecnici?
– approfondire i concetti precisi e i dati relativi ai diversi disagi presenti nei nostri quartieri (abitativi, familiari, abbandono scolastico, mancanza di asili nido, sanitari, dipendenze, del lavoro, la solitudine, ecc…) chiarendoci le idee e interpellando i Servizi Sociali del Comune, l’ASL, l’ALER, le scuole, il Terzo Settore nel suo complesso (socio,sportivo, assistenziale), le associazioni e i Comitati di via e di quartiere;
- solo così si potrà avere una realistica mappatura delle strutture presenti in Zona 3, degli interventi che vi sono sviluppati, delle forti potenzialità del volontariato per far fronte efficacemente ai bisogni reali e in prospettiva dei nostri cittadini residenti, lavoro questo che il nostro Consiglio di Zona con l’attuale maggioranza non si è mai sognata di realizzare nonostante parecchie nostre sollecitazioni;
- approfondire alcune ricerche sul concetto di “benessere” per gli abitanti di Milano, specialmente della periferia, “benessere” di cui abbiamo diritto, mi piacerebbe avere in visione alcune pubblicazioni della consigliera comunale Francesca Zajczyk ( Atlante delle periferie milanesi – Le periferie a Milano – Quartieri periferici tra incertezza e trasformazione) –
solo dopo questo lavoro di preparazione da sviluppare con la collaborazione di architetti ed urbanisti, esperti nell’attività scolastica, operatori sociali, sanitari e sportivi unitamente a quanti sono interessati a queste tematiche anche individualmente, sarà  più seria, trasparente e chiara la raccolta dei bisogni da fare assieme ai residenti dei vari quartieri in modo capillare.
Mi scuso della lunghezza dell’intervento, ma se non amiamo e curiamo noi residenti il territorio del nostro pezzo di città e lo difendiamo, il nostro spazio vitale verrà ulteriormente gestito esclusivamente dai “palazzinari”.  
Rimango in attesa di un vostro contributo semplice, facilmente abbordabile e particolarmente concreto.
Giovanni Agnesi
2/1/2008
 
Piano di Governo del Territorio di Milano
Alcuni giorni fa in Consiglio di Zona 3 ho partecipato alla Commissione Servizi Sociali,dove un collaboratore dell’Assessore all’Urbanistica Masseroli è entrato nel merito del Piano di Governo del Territorio di Milano.  
Il progetto, presentato gli scorsi mesi, tratta dello sviluppo della città ed ha come obiettivo l’incremento della popolazione di 700.000/800.000 persone per guingere a 1.700.000/1.800.000 abitanti, con relativa realizzazione di edifici per abitazione e lavoro.  
Il vecchio Piano Urbanistico è stato considerato troppo rigido, pertanto necessita un nuovo Piano più flessibile, con meno vincoli, più attento alle situazioni reali in continua evoluzione, superando vecchi standars; alla sua realizzazione saranno chiamati a partecipare i cittadini e le diverse realtà sociali presenti nelle singole Zone di decentramento. 
Tutte queste affermazioni sono state dette in una forma leggera, divulgativa, anche accattivante.   Infatti quando sono state poste alcune considerazioni di merito e di metodo, qui è “caduto l’asino”, sia sugli standars dei servizi al cittadino (mq. 44 per abitante, come da relazione seguente), sulla opportunità di realizzare la città metropolitana per evitare una ulteriore pesante cementificazione dell’area cittadina; sia, riguardo alla volontà di coinvolgere le presenze attive dei quartieri, per la necessità di avere una precisa mappatura dei servizi socio/sanitari, della qualità e quantità dei loro interventi, avere una lettura statistica dei bisogni e disagi dei cittadini, ecc.. 
Tutto ciò per evitare valutazioni empiriche ed incomplete, per passare da una visione parziale ad una generale della Zona, per avere una vera partecipazione democratica, una partecipazione dal basso.
Vi propongo pertanto la lettura di questa mia ricerca ricavata da studi statistici effettuati dal Comune di Milano (studi il più delle volte non considerati dai nostri governanti, più interessati ai sondaggi), dove per la Zona 3 ho ricavato concrete e reali valutazioni.
 
Leggendo la delibera di Giunta Comunale 1866/2007 del 27/7/2007, relativa alla proposta di progetto “Sperimentazione per nuova regolamentazione del carico/scarico merci…..”, ho trovato alcune indicazioni di metodo per la ricerca, alcune analisi socio politiche del territorio e prospettive di sviluppo della città in termini abitativi, dei servizi e di traffico che, a mio parere, possono aiutare i Consigli di Zona ad affrontare positivamente la richiesta di collaborazione che l’Assessorato allo Sviluppo del Territorio sta chiedendo, per approntare il Piano di Governo del Territorio di Milano.  I dati sono altresì ricavati dall’analisi molto particolareggiata nella “Relazione sullo Stato dell’Ambiente del Comune di Milano – Agenda 21” del 2003 e dai dati disaggregati per Zona del “Piano di Zona degli interventi e dei Servizi Sociali 2006/2008.
 
La Zona 3 è stata divisa in due ambiti di valutazione, il primo N. 33 dai bastioni all’interno della linea 90/01, il secondo N. 34 oltre i bastioni e sino alla periferia.
A pagina 4 si evidenzia un costante sviluppo della dinamica demografica dopo anni di fuga dalla    città.   A pagina 6 è indicata la densità urbana, insediativa, di abitanti e addetti, dove si rileva per la Zona 3 alti valori di densità abitativa (ben oltre i 100 abitanti/ha, a fronte della media cittadina di 72), inoltre in Corso Buenos Ayres abbiamo punte di oltre 130 addetti a fronte della media cittadina di 42 addetti /ha).   
In Zona 3 la densità urbana, cioè l’intensità di uso del suolo utilizzato rispetto alla superficie comunale complessiva, nell’ambito 33 è pari al 100% mentre per l’ambito 34 è pari al 91% con la media del 92,2% a fronte della media cittadina del 78,1% (siamo terzi dopo le Zone 1 e 2).   Pur avendo una superficie che ci colloca al 7° posto, occupiamo il 3° posto come densità urbana.   
In zona 3 il verde è presente attorno al 10% grazie al Lambro e al suo parco.    
La densità insediativa, cioè il rapporto fra insediamenti e servizi e le parti di territorio occupate da strade e verde urbano, in Zona 3 presenta i seguenti indicatori: 61,6 superficie fondiaria, 9,8 verde, 17 strade e ferrovie, a fronte dei valori medi cittadini pari a 53,9 fondiario, 7,8 verde e 15,3 superficie mobilità.   La densità abitanti, cioè il rapporto fra residenti e superficie del territorio, si esprime in Zona 3 con 145.110 abitanti su 1.450,24 ha (ettari), pari a 234 ab/ha nell’ambito 33 e 80 ab/ha nel 34 con la media di 100 ab/ha a fronte del 72 ab/ha cittadino.   La densità addetti equivale al rapporto fra gli operatori e la superficie territoriale che in Zona 3 evidenzia 47 addetti/ha, media data da 134 addetti  nell’ambito 33 e 38 adetti nel 34,  a fronte di una media cittadina di 42 add./ha. 
A pagina 7 sono indicati i Servizi pubblici, di interesse pubblico e generale che vengono suddivisi fra: - servizi di quartiere, cioè attrezzature per l’istruzione inferiore, quelle collettive pubbliche e private di uso pubblico e religioso, i parcheggi, il verde di quartiere e le attrezzature sportive; - servizi urbani che comprendono le attrezzature per l’istruzione superiore, le Università, strutture ospedaliere e sanitarie, i grandi parchi urbani e territoriali, le strutture per lo sport e lo spettacolo. 
La superficie di servizi complessiva ammonta a circa 3.200 HA, pari al 22% della sola superficie urbanizzata. 
La legge prevede 18 mq/ab per servizi di quartiere più 17,5 mq/ab per i servizi urbani, incrementati dalla Regione Lombardia a 26,5 mq/ab per i servizi di quartiere, per un totale di 44 mq/ab, purtroppo lo standard complessivo attuale del Comune di Milano ammonta a 24 mq/abitante, pari alla metà dello standard minimo di legge (44 mq/ab).  
Disaggregando il dato per categorie standard, si registra una dotazione di circa 10 mq/abitante per i servizi di quartiere e di circa 12 mq/abitante per i servizi urbani. 
Inoltre la ricerca sulla distribuzione territoriale dei servizi registra una forte disomogeneità tra le Zone e i diversi quartieri di ogni Zona, sapendo che in genere le aree esterne sono  privilegiate.   
In zona 3 i servizi di quartiere presentano uno standard di 7,08 mq/ab. a fronte di 9,55 mq/ab. cittadino, arrivando al 7° posto.   All’interno di questi dati è da rilevare che lo standard nell’ambito 33 è di 2,21 e nel 34 è pari a 9.19.  
Riguardo ai servizi urbani la zona 3 lo standard è al 14,29mq/ab. a fronte del 14,70 cittadino, all’interno della zona abbiamo 2,21 nel settore 33 e 19,62 nel 34, arrivando al 4° posto.  Complessivamente in Zona 3 abbiamo uno standard di 21,38 mq/ab. a fronte di 24,25 a livello cittadino, arrivando al 6° posto.  
A pagina 8/9 sono indicate le trasformazioni urbane, evidenziando che la superficie complessiva delle aree interessate in corso è pari a 5.959.630mq., mentre per le aree classificate come Grandi Programmi Integrati di cui è prevista l’attuazione nei prossimi anni si tratterà di ben 2.170.000 mq., un importante carico insediativo per la città, una ulteriore cementificazione del suolo urbano.   Forse sarebbe più importante operare per la realizzazione della città metropolitana???  
Sulle basi del costruito come recuperare gli standard di legge???? 
Ancora a pagina 9 viene trattata la mobilità con un punto specifico relativo alla Zona 3, interessata da un una fortissima densità di autovetture immatricolate intestate a persone fisiche rispetto allo sviluppo della rete stradale urbana, pari a 516 autovetture/km a fronte della media comunale di 351 autovetture/km.  
A pagina 21 sulle nuove dinamiche della mobilità delle persone ci sono interessanti valutazioni che sconfessano in parte le ipotesi avanzate nel PUM 2001-2010. 
Suggerisco di verificare inoltre:
 - gli standard di legge relativi ai servizi socio-sanitari nelle diverse zone, dati che abbiamo constatato sono in effetti realizzati solo a metà, per confrontarli con quelli effettivamente presenti nelle singole zone. 
-
“L’indicatore dei Servizi pubblici, d’interesse pubblico e generale”
per avere un punto di riferimento preciso da cui partire per ogni approfondimento, per superare percezioni fuorvianti, studiando le disposizioni di legge, specialmente quelle della Regione Lombardia.
Buon lavoro.
Giovanni Agnesi
Milano, li 20/11/2007"

e io aggiungo: l'assessore Masseroli ha effettuato queste verifiche? ha fatto questi approfondimenti per perseguire il BENESSERE degli abitanti (attuali) di Milano?
Antonella Fachin