.: Discussione: Ma i grattacieli sono ecocompatibili e opportuni?

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 31 Dic 2007 - 13:24
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Caro Alessandro,

concordo con la tua analisi e i tuoi dubbi sono anche i miei.

Certamente in Milano non vi è stata vera partecipazione per valutare se e come costruire grattacieli in città, né informazione sul livello di impatto ambientale e sociale di queste costuzioni sull'abitato circostante... pensare a dei mostri che sovrastano la città e i suoi abitanti non è avveneristico ma molto realistico!
Personalmente non ho nulla da "recriminare" agli architetti progettisti: sono dei professionisti che lavorano per chi li paga e progetto dentro i parametri che vengono loro forniti.
Personalemente ce l'ho con questa Amministrazione comunale che è passiva e inerte di fronte ai privati che vogliono trasformare la città non per fini e interessi collettivi, ma meramente individuali e di business.. sfruttare al massimo l'area di proprietà, costruendo il più possibile. E' legittimo da parte dei privati; è criticabile (e moralmente inaccettabile) l'atteggiamento del Comune
... il Comune cosa fa? sembra leccarsi le dita al pensiero degli oneri di urbanizzazione che incasserà... ma per farne cosa: per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici e ai consulenti del sindaco??
E' giusto monetizzare tutto e tutti? La qualità della vita dei milanesi che prezzo ha?

Un Comune attento ai bisogni e agli interessi pubblici dovrebbe fare il suo mestiere  e non quello degli immobiliaristi (che sono bravi a fare il loro mestiere senza bisogno dell'aiuto di questo o quel assessore allo sviluppo del terrritorio).
Mi spiego meglio: il Comune avrebbe dovuto realizzare  o commissionare un "master plan" per far sì che questi progetti tenessero conto anche del tessuto urbano esistente intorno alle aree su cui costruire. Mi sono dilettata a vedere come viene definito il master plan su Wikipedia (Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Masterplan_%28urbanistica%29").
Ecco la definizione:
"Con il termine Master Plan si identificano - in genere - quelle strategie di indirizzo attraverso le quali, uno o più soggetti (pubblici o privati) delineano le azioni di programmazione finalizzate all'ottenimento di un risultato atteso.
In urbanistica, in genere, il Master Plan è una sorta di "Piano d'Azione": vi sono delineati gli obiettivi da raggiungere, definite le competenze, le responsabilità e gli strumenti che i singoli attori del processo decisionale debbono compiere. Il Master Plan, in genere, delinea indirizzi di settore (es. "Master Plan della Logistica", "Master Plan della portualità", "Master Plan del Turismo", ecc.) rappresentando - quindi - uno strumento di assunzione "politica" di impegni verso strategie condivise. A differenza degli strumenti urbanistici di programmazione territoriale, come ad esempio il
Piano di Indirizzo Territoriale (Regionale) il Piano Territoriale di Coordinamento (Provinciale) il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico (Comunale), il Master Plan è uno strumento di carattere volontario, non soggetto ad alcuna procedura di adozione/approvazione; ciò non toglie il fatto che - trattandosi di un documento di indirizzo - sia comunque soggetto generalmente a presentazioni pubbliche che mirano ad un coinvolgimento attivo della comunità interessata."

Il Comune di Milano lo ha fatto?
Ha coinvolto la comunità interessata?
Ha valutato il tessuto sociale esistente? Ha valutato le esigenze, i bisogni e le carenze nelle zone limitrofe per dare risposte nell'ambito dei nuovi progetti? Ha definito quali servizi pubblici sono necessari nelle aree così trasformate? Ha individuato quali infrastrutture da far realizzare?
Ha predisposto il master plan? Dove è consultabile?
Caro Alessandro, spero che qualcuno vorrà rispondere ai nostri quesiti e ai nostri dubbi.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 30 Dic 2007 - 19:38
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