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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 27 Dicembre, 2007 - 12:40

La biblioteca: accesso ai liberi saperi

L'assessora alla cultura e al sistema bibliotecario della Provincia di Milano, Daniela Benelli, ha disposto un programma per rilanciare la funzione delle biblioteche, dei sistemi strutturali delle biblioteche provinciali, unite in rete e in distretti, per garantire un nuovo ruolo protagonista di questa realtà.
La biblioteca deve essere agorà, scrive la Benelli, luogo di incontro e di diffusione dei saperi, di accesso ai saperi: ponendo al centro la cittadinanza nella sua complessità, ma soprattutto le ragazze e i ragazzi, i giovani, le studentesse e gli studenti, che devono trovare spazio in questo ambito e contesto. La partecipazione alla programmazione delle attività dei poli bibliotecari, nonchè la condivisione dei canali attraverso cui espprimere cultura e sapere, attraverso cui accedere, adire al patrimonio bibliografico, da una parte, ma anche multimediale, in un'ottica di rinnovamento delle strutture tecnologiche, punto, questo, fortemente sviluppato e su cui la Provincia di Milano lautamente investe fondi in capitoli di bilancio, sono i punti cardine della proposta e del progetto dell'assessorato alla cultura della Provincia. Diverse manifestazioni culturali hanno preso dimensione nelle strutture bibliotecarie della nostra provincia: eventi di grande carattere internazionale, altamente eclettici a livello artistico, dove lettura, musica e immagini si sono sapute contaminare, rendendo partecipi gli attori principi dell'associazionismo culturale milanese, proponenti di iniziative di alto impatto sociale e aggregativo.
In Provincia di Milano esiste un'uniformità dei criteri di elargizione del servizio bibliotecario: i poli rimangono aperti nelle ore serali, orari in cui è più proponibile la costruzione di percorsi di contaminazione culturale e artistica, di accesso indifferenziato e plurale al sapere.
Tutto questo ricalca quello che da tempo alcuni consiglieri de L'Unione a Palazzo Marino a Milano, e noi consiglieri de L'Unione nelle diverse circoscrizioni, andiamo a ripetere e sostenere: il rilancio della funzione della biblioteca che non deve essere più concepito come spazio di consumo bibliografico, di prestito libri. Questa funzione è superata totalmente, data l'evoluzione dei tempi, il progresso tecnologico e infrastrutturale, la composizione maggioritaria dell'utenza, che è quella studentesca o della prima infanzia. Oggi la biblioteca deve esercitare un ruolo maggiore e più complesso di quello svolto qualche decennio fa: deve essere punto di incontro, di scmbio e di contaminazione culturale, dove le tecnologie nella loro portata avanzata assumono un ruolo guida per una conoscenza eclettica e multiforme, dove le arti possano avere spazio, non solo attraverso iniziative promosse in senso partecipato, ricordiamo il carattere pubblico delle biblioteche e, pertanto, la necessità di condividere scelte di programmazione con l'utenza e con le realtà associazionistiche del territorio e le istituzioni, come l'assessorato alla cultura Benelli ha da tempo imposto il proprio impegno, ma anche nella loro presenza costante all'interno delle strutture fisiche e multimediali che la biblioteca deve saper offrire.
Io credo che in questa sfida si possa giocare un ruolo fondamentale soprattutto nelle zone periferiche della città di Milano, dove oggi troviamo chiuse e sbarrate le biblioteche all'accesso per diversi giorni delle lunghe vacanze natalizie ed estive, nonchè negli orari serali, non cocnependo la funzione aggregativa di primo piano e di avanguardia culturale che queste realtà potrebbero offrire alla cittadiannza nel suo complesso. In questa circostanza sarebbe opportuno invitare gli stessi dipendenti, i bibliotecari, ad assumere una funzione principe in questo nuovo percorso: con maggiore motivazione e forte incentivazione, si dovrebbe investire su un aggiornamento professionale delle ottime figure, che oggi lavorano egregiamente, ma che in molti casi non avvertono le esigenze di un tempo che si sta modificando e che sta avanzando, rendendo più complessa ma più importante la funzione svolta dalle biblioteche. Ebbene credo massimamente nel ruolo che i bliotecari svolgono e che la loro presenza nell'organico, aumentandone la portata e il numero, in quanto oggi estremamente esiguo per fare fronte alle esigenze complesse che la modernità e la domanda pubblica e diffusa di cultura (io parlerei, e già è un presupposto essenziale, di diritto all'accesso alla cultura come diritto sociale di un nuovo welfare) richiedono, determina la preservazione del carattere pubblico delle biblitoeche che, altrimenti, sarebbero già state soggette a un atto, ormai diffuso nell'amministrazione milanese, di esternalizzazione e di privatizzazione progressiva. Occorre, però, aggiornare i criteri e le linee di indirizzo di elargizione del servizio per fare fronte alle richieste multiple, plurali e direi anche multiculturali esistenti e provenienti dall'utenza contemporanea.

Io credo che questa sfida debba essere fatta e svolta, ora: come si dice se non ora quando?

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano