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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Sabato, 22 Dicembre, 2007 - 14:40

19 dicembre: una data storia - c'è vita sulla terra

Penso che il 19 dicembre debba essere considerata una data storica per il mondo, per il pianeta, per il futuro dell'umanità. La diplomazia italiana guidata e diretta dal Governo Prodi ha raggiunto un obiettivo senza precedenti, che segna un passo avanti per rendere realmente attuativi i principi espressi due secoli fa da Cesare Beccaria, dalla nostra cultura giuridica penale, che prevede la pena recuperativa in senso sociale, reintegrativa, non risarcitoria, non biblicamente vendicativa.
Gli Stati Uniti hanno già visto l'Illinois abrogare la pena capitale, mentre ancora diversi sono gli stati che mantengono questa previsione penale barbara e disumana: dalla Cina a diversi stati degli USA, per parlare, poi, del Guatemala dove diverse proposte inviterebbero a ripristinare la pena capitale. Io credo che un passo in avanti si sia fatto, compiuto: quel battere di martello all'assemblea dell'ONU che scandiva il risultato finale e definitivo della votazione, dove si è ceritifcata un'acclamata maggioranza di paesi membri che recepivano l'importante delibera rimarrà nella storia, nella nostra storia dell'umanità. Vorrei tanto che da questo primo e importante, seppure tardivo, passo in avanti si possa giungere nel brevissimo termine al momento in cui si dichiari non solo una moratoria delle esecuzioni delle pene capitali ma anche un'abolizione totale (abolition now!) della previsione penale della pena di morte, che è totalizzante, che è giustificazione all'omicidio legale, di stato, nel momento in cui si considera, proprio per una pacifica convivenza di tutte e di tutti, un patto socale, possiamo dire come diceva Rousseau, l'omicidio essere reato da perseguire perchè interrompe, frantuma il rispetto della dignità umana, del soggetto come persona umana.
Grazie ad Amnesty International, a Nessuno Tocchi Caino, e a tutte le realtà associazionistiche che hanno spinto da anni con mobilitazioni, come per esempio la campagna della coalizione per la moratoria dell'esecuzione della pena di morte, a cui il nostro Consiglio di Zona 4 con parere quasi unanime (si è distinto il solo voto contrario, incomprensibile, irresponsabile e inspiegabile del collega della DC) ha aderito con convinzione e con forte determinazione, in base alla proposta di delibera presentata tramite la mozione che ho presentato e a cui hanno aderito vari e vari colleghe e colleghi.
Anche noi accogliamo con grande enfasi e con grande speranza questo passo in avanti, questo segnale di cambiamento, questo elemento di progresso civile, auspicando che con il nuovo anno, data ormai l'obbligatorietà per i paesi che ancora prevedono questa infame previsione penale di redarre un elenco delle esecuzioni effettuate per rendere possibile all'ONU di elaborare un elenco di pene capitali applicate, si possa procedere verso a una modifica forte e incisiva dei singoli sistemi penali dove la pena è ancora prevista, e si possa dire addio definitivo a questa sanzione invereconda.

Un caro saluto e un abbraccio
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

L’Assemblea generale dell’Onu dice sì alla moratoria globale sulla pena di morte

"Oggi è una giornata storica. Il massimo organismo della comunità internazionale, con un'ottima maggioranza, dice al mondo che della pena di morte si può fare a meno. Il percorso abolizionista acquista ora ulteriore velocità. Da domani, Amnesty International chiederà a tutti i governi di rispettare la moratoria. La risoluzione adottata questo pomeriggio è un ulteriore strumento di pressione, nelle nostre mani, per chiedere ai governi che ancora mantengono la pena di morte di avere coraggio. Come sempre, continueremo a lavorare ogni giorno per salvare vite umane in Iran, Cina, Arabia Saudita, Iraq e in quei pochi altri paesi che ancora si ostinano ad applicare la pena di morte" – ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO                                                                    Roma, 19 dicembre 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it