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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 7 Dicembre, 2007 - 21:03

Il Dalai Lama. Chi è

Nobel per la pace; esilio. Cittadinanze onorarie; ricatti. Medaglie d'oro; ricerche di marketing. Lui è il Dalai Lama oggi, nel mondo. Qui.

www.lifegate.it

Carta d’identità: "Tenzin Gyatso, 'Sua santità il 14esimo Dalai Lama’. Capo di stato del Tibet, leader spirituale del popolo tibetano. E' stato riconosciuto, all’età di due anni, reincarnazione di Avalokiteshvara, il Bodhisattva della Compassione".
Un semplice monaco buddista.
Lui dice spesso di sé: "Sono un semplice monaco buddista, niente di più e niente di meno".
Conduce la stessa vita dei monaci buddisti. Vive in una piccola casa a Dharamsala in India, si alza alle 4 del mattino per meditare; prosegue con un programma di incontri amministrativi; udienze private; insegnamenti religiosi; cerimonie.
Prima di ritirarsi, conclude la sua giornata con altre preghiere.
Ha un hobby: colleziona e ripara orologi. E ama la fotografia. Sa sviluppare, da sé, le sue pellicole. Quando vuol spiegare quali sono le sue più importanti fonti di ispirazione, spesso cita i suoi versi preferiti, tratti da Shantideva, grande filosofo buddista di milletrecento anni fa:
Finché esisterà lo spazio
e finché vi saranno esseri viventi,
fino ad allora io possa rimanere
per scacciare la sofferenza dal mondo.
I riconoscimenti.
- Il Congresso Americano gli ha conferito nel 1987 il premio Raoul Wallemberg per i Diritti Umani. Il deputato statunitense Tom Lantos proclama “La sua coraggiosa lotta fa di lui un sostenitore di primo piano dei diritti umani e della pace nel mondo. I suoi continui sforzi per porre fine alle sofferenze del popolo Tibetano attraverso negoziati pacifici e la riconciliazione richiedono enorme coraggio, enorme sacrificio.”
A ottobre di quest’anno gli è stata assegnata la Gold Medal. E’ la più alta onorificenza del Congresso di Washington.
- Il Nobel per la Pace, conferitogli il 10 dicembre 1989 con la motivazione “nell’interesse degli oppressi, in ogni parte del mondo, e di tutti coloro che lottano per la libertà e lavorano per la pace nel mondo e il popolo tibetano”. Lui accetta. E a Stoccolma dice “Questo premio riafferma la nostra convinzione che con la verità, il coraggio e la determinazione come armi, il Tibet sarà liberato”.
- Nel novembre 2006 la Commissione per l'Ambiente del governo britannico stila un’originale classifica. Scienziati, scrittori, economisti e altre personalità di tutti i tempi, ecco i 100 ecologisti “più verdi” della storia: dopo Rachel Carson (Primavera silenziosa), il tedesco E.F. Schumacher, il pioniere dei documentari Sir David Attenborough e James Lovelock, tra nomi quali Wangari Maathai e Al Gore è incluso anche lui, il Dalai Lama. Uno dei “top 100 eco-eroi”.
- E che c’entra col marketing? C’entra. Nell’ultima indagine mondiale 'Good Purpose' Edelman sull’impegno sociale delle aziende, ecco cos’è venuto fuori. Che è lui il personaggio più influente al mondo, per l'etica.

Un saluto particolare al monaco, al semplice monaco, come usa definirsi, Dalai Lama. E' la 14° guida spirituale del popolo tibetano verso una liberazione dall'oppressione. Cina e Tibet: Dalai Lama vuole un'autonomia più forte, mentre la Cina ancora nicchia.
Nel 1989 Dalai Lama è stato insignito del premio Nobel per la Pace, mentre nel 2006 è stato considerato da un rapporto internazionale di scienziati come uno dei 10 uomini più ecologisiti del mondo.
Penso che la cultura di quel popolo, le sue tradizioni, la sua autonomia debbano essere tutelati come valori imprescindibili. Parlare della causa tibetana oggi diventa più che mai fondamentale anche in vista di un mondo dove l'autodeterminazione dei popoli venga considerata come presupposto per una convivenza civile e sociale di pace e di solidarietà. Bisogna distinguere nettamente tra spinte secessioniste nazionaliste con tinte di xenofobia e spinte autonomiste che rivendicano diritti di appartenenza a una cultura, non autarchica, ma che vuole vivere e proporsi in libertà al mondo intero, farsi sentire, esprimersi. Il popolo tibetano vuole la libertà per manifestare la propria cultura che diventa bagaglio mondiali e patrimonio collettivo, universale: abbiamo forti influenze internazionali che della cultura tibetana fanno la propria origine, la propria base di riferimento. Dalla musica al cinema, dal teatro ai suoni: occorre preservare e tutelare questo patrimonio di vita e sociale.
Ben arrivato amico monaco, ben giunto in Italia: i diritti dei popoli e la loro autonomia sono parte strutturante della nostra cultura costituzionale. A fianco della tua lotta, che è lotta di umanità e di nonviolenza, di pace e di trasformazione. Per un Tibet autonomo e non vittima, come accaduto per altri paesi liberati, di questo o di quel sistema di potere economico che vuole protrarre la propria "manus longa" di dominio e di predominanza sulle risorse e il loro governo, che deve essere della collettività che vive la realtà.

Un caro saluto e un buon soggiorno, amico monaco

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Commento di Alessandro Rizzo inserito Ven, 07/12/2007 21:11