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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 27 Dic 2007 - 17:05
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Caro Pierfilippo, care tutte e cari tutti,

ho letto con attenzione la lettera aperta di Fiorella, già da tempo considerata punto di riferimento nelle iniziative che come consigliere di zona 4, capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano, ho proposto con successo nel contesto consiliare circoscrizionale, dove è stata recepita su mio invito e mia richiesta, istanza, il progetto del forum di Zona 4 all'interno della piattaforma di PartecipaMi.it, come progetto del consiglio di zona e come elemento e opportunità di partecipazione alla vita decisionale, seppure "virtuale" ancora, ma essenziale anche dal punto di vista informativo, conoscitivo, comunicazionale, decisionale, in un certo senso. Io credo che la "democrazia" della "delega" sia ormai un modello organizzativo istituzionale alquanto insufficiente anche in riferimento all'evolversi dei tempi e delle esigenze sociali e culturali. Oggi non è il voto, che è conquista democratica da difendere, l'unico strumento di partecipazione alla vita pubblica e politica del proprio territorio: occorre il coinvolgimento della cittadinanza, della società nel suo complesso, fatta di competenze ed esperienze sociali differenti, poliedriche, partendo dal concetto che ciò che è pubblico è nostro e, pertanto, nella dimensione locale territoriale, soprattutto "municipale", governabile con la partecipazione di tutte e di tutti. Diverse amministrazioni locali, la giunta di Pieve Emanuele nella scorsa consiliatura, ha approntato modelli istituzionali che, tramite forme di coinvolgimento varie e di diverse forme, le consulte permanenti, le assemblee cittadine aperte, le agenzie pubbliche, garantiscono la possibilità di esprimersi in merito a proposte, progetti e disposizioni che interessano il buon governo della polis, della città, del comune. E' questa la visione del "pubblico è bello" che deve essere corroborata da sistemi di coinvolgimento e di diffusione partecipata al momento decisionale adeguati e fondamentali perchè pubblico diventi veramente opportunità di equa e pari partecipazione.

Conclusa questa mia premessa credo, ora, di esprimere miei suggerimenti sostanziali in merito ai contenuti dell'evento, che deve essere prima pietra miliare in vista di un percorso continuativo e permanente che possa rendere centrale il tema della e-democracy nello sviluppo di dimensioni partecipate di governo del territorio, del municipio - amo particolarmente questo termine per la sua etimologia latina, ossia "dono di tutte e di tutti, disponibile a tutte e a tutti in una visione di responsabilizzazione sociale".

Credo che, dal punto di vista dell'esperienza che sto assumendo e costruendo nel contesto consiliare circoscrizionale, sarebbe un interessante apporto di riflessione e di analisi complessa dell'argiomento fondamentale, mettere in comparazione le diverse esperienze che a livello amministrativo vengono sviluppate e promosse nel campo dell'e-democracy. Mi riferisco alle proposte che sono diventate disposizioni e delibere, direttive, che hanno permesso uno sviluppo coerente della questione, garantendo uno strumento, seppure virtuale, virtuoso di relazione tra istituzioni e cittadinanza, nella promozione della rete come momento di partecipazione e di conoscenza riguardante le questioni che riguardano la propria vita quotidiana, individuale e collettiva. Stavo leggendo la programmazione dei lavori di un workshop organizzato con il sostegno della Commissione Europea, dal titolo "E-democracy: esperienze italiane ed europeea confronto", il cui ordine dei lavori potete reperirlo all'indirizzo http://www.cide.it/smartFiles_Data/02bc7d7d-8b37-4196-9aae-b8ef6f9afb2e_Programma%20Workshop%20E-Dem%2020set2007.pdf

Penso che si può calibrare questa dimensione in un'accezione più lombarda, ossia invitando referenti amministrativi, comunali, circoscrizionali e provinciali, a Milano, per esempio, l'assessorato all'innovazione tecnologica, Casali, prevede un percorso interessante di sviluppo delle reti infrastrutturali che possano raggiungere questo obiettivo, mi sembra, per inciso, importante sostenere anche la proposta che Beppe Caravita in una discussione di partecipaMi aveva lanciato ossia la diffusione della rete con metodi e strategie che ne garantiscano la gratuità e la pari opportunità all'accesso stesso in un'ottica di libera circolazione dei saperi. Questo capitolo può riguardare una parte complessiva del calendario delle iniziative e delle esperienze per un progetto complesso, organico e universale che possa rendere la e-democracy obiettivo e compito primario nell'agenda istituzionale e amministrativa del buon governo: credo che si debba considerare come un elemento fondamentale in vista di una promozione del progetto la funzione e il ruolo che le istituzioni locali e le amministrazioni possono attivare e costruire nella visione di un'incentivazione di questa prassi metodologica che diventa sostanza per una democrazia rinnovata e più consapevole. In diversi ambiti istituzionali locali, le circoscrizioni a Milano per esempio, nonostante il Regolamento sul decentramento lo preveda, non sono stati ancora attivati gli Uffici di Relazione con il Pubblico. La rete può offrire questo strumento di conoscenza e di comunicazione tra istituzioni e cittadinanza, garantendo quello che spesso, soprattutto nel comune di Milano, non viene assicurato, ossia la comunicazione tra le volontà amministrative e la cittadinanza, destinatrice delle scelte e delle decisioni fatte dall'amministrazione pubblica stessa. Questa è trasparenza amministrativa: e questo può essere garantito da questo strumento.

Ovviamente la mia proposta è parte integrante di un evento più complesso e riguarda una parte, seppure minima, della calendarizzazione dei lavori. Ritengo fondamentale questa proposta di un evento legato all'e-democracy, organizzato chiaramente da partecipaMi, da Rete Civica di Milano, che è avanguardia in questa proposta, in questo progetto, da noi utenti che siamo persone che credono da tempo, anche aderendo alla proposta, al progetto, alle finalità della Fondazione RCM, ma coinvolgendo soprattutto, questo è il target di riferimento primario, che dobbiamo considerare, le persone che non credono ancora, oppure ancora non conoscono questa opportunità che è epocale, e che la rete può offrire come strumento di collettivizzazione delle discussioni nelle scelte, nell'individuazione delle priorità di intervento amministrativo dell'agenda pubblica di un contesto istituzionale e sociale comunitario.

 

Un caro saluto

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Pierfilippo Pozzi inserito il 6 Dic 2007 - 12:40
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