.: Discussione: Un paradosso ciclistico
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Inserito da Andrea Bonessa il 16 Dic 2007 - 14:55
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Gentilissimo Rizzo. Siamo alle solite. C'è una norma, giusta o sbagliata che sia, è una norma che andrebbe rispettata da tutti, senza distinguo e interpretazioni da parte di tutti.
Ma vedo che anche Lei cade ne l tranello di discutere la norma, non di richiedere la sua applicazione. Ora nel caso del bambino potrei trovarle tanti motivi per i quali non deve attraversare in sella alla bicicletta le strisce pedonali. 1 Fino a che età è bambino ( un ragazzino con mountain bike a 15 km. orari è un bambino?, un adulto, un ragazzo? cos'è. 2 Se passa le strisce pedonali è immaginabile che provenga da un marciapiede, dove mi risulta essere vietato andare in bicicletta. 3 Se sulle strisce, con la sua bicicletta, investe anche a 5 km orari una vecchietta, altra categoria protetta, che inciampa e si spacca il femore, che succede? E così, di casistica in casistica, di aneddoto in aneddoto, di polemica in polemica, potremmo andare avanti all'infinito. Mentre invece il principio è chiarissimo. NON SI POSSONO ATTRAVERSARE LE STRISCE IN SELLA A UNA BICICLETTA. Punto! Non ci piace la norma. Facciamo di tutto per cambiarla, non discutiamola sempre, che è l'arte sopraffina di tutti noi. Il passo al detto " fatta la legge trovato l'inganno , è piccolissimo. Si parte dai distinguo e si arriva alla quotidiana furbizia. cordialità andrea bonessa Ps. Sono solo ed esclusivamente un ciclista. Non posseggo macchina e mi sposto per Milano solamente su due ruote. |
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In risposta al messaggio di
Alessandro Rizzo inserito il 19 Nov 2007 - 16:23
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