Condivido la descrizione che Gianfranco fa della situazione esistente.

Posso aggiungere che ci sono importanti segnali di novità.
Nel senso che, ad esempio, nel Piano della Mobilità Ciclistica, in elaborazione da parte del Comune, si affrontano per la prima volta (per Milano, ça va sans dire) approcci integrati al tema della mobilità urbana in bici.
Dove per "integrati" intendo non fatti di sole piste ciclabili e non solo dedicati alla mobilità del tempo libero.
Si parla quindi finalmente di moderazione del traffico, di soluzioni per il parcheggio delle bici, di utilizzo regolamentato dei marciapiedi, ecc. ecc.

Ovviamente questo non dice ancora nulla in merito a ciò che il ciclista potrà concretamente misurare nel suo quotidiano... esperimento di circolazione.

Infatti, il passo successivo, che sarà poi il vero punto qualificante, dovrà essere quello di trasferire dalla carta al territorio le proposte contenute nel documento di pianificazione, una volta che questo sarà approvato e reso pubblico, con il suo importante carico di innovazione.

Ci possono essere buone idee realizzate male; oppure non realizzate affatto. Ci possono ovviamente essere anche, ed è quello che noi auspichiamo, buone idee, realizzate bene e in tempi ragionevoli.

Proprio per dare il senso concreto di una svolta che non può ulteriormente attendere abbiamo chiesto al Comune (assessore Croci) che si cominci da subito, cioè già dal 2007, a dare avvio ai lavori di realizzazione di quei contenuti che sono già (da tempo) pienamente maturi.
E ciò con particolare riferimento almeno a tre priorità:
1. attuazione delle "Zone 30" a partire dai controviali dei viali regionali (es. viale Romagna etc.)
2. utilizzo regolamentato dei marciapiedi adeguati, ai sensi di quanto il Codice della strada già prevede
3. posa di idonee attrezzature per il parcheggio bici, a partire dai luoghi di maggiore richiesta.

Ciao
Eugenio