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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 28 Dic 2009 - 15:54
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Da milano.corriere.it:

Nel prato dell'ex Montedison

Bovisasca, tornano i rom
«Così ricomincia il degrado»

A un anno e mezzo dallo sgombero nuovo insediamento, oltre alle tende una baracca. Protesta dei residenti


MILANO - Dietro i rovi, un po’ d’immondizia e colonnine di fumo nerissimo sparate dalle stufette, le tende spuntano come in un accampamento di indiani. Ne contiamo diciannove più una baracca; ospiteranno non meno di cinquanta rom romeni che, giurano, «domani ce ne andiamo». Sono tornati sullo stesso prato della stessa via dell’aprile 2008. Il prato, un tempo sede di una fabbrica Montedison, è in via Bovisasca. Il sottosuolo è pieno di amianto e arsenico. Un anno e mezzo fa il Comune sgomberò i l prato dove 450-500 nomadi, sempre romeni, avevano costruito 185 baracchine. Il quartiere, l’ex operaia Bovisa, non ne poteva più: i topi invadevano cantine e ballavano sui balconi.

Il campo abusivo

 Il campo abusivo   Il campo abusivo   Il campo abusivo   Il campo abusivo   Il campo abusivo   Il campo abusivo   Il campo abusivo

Furono ore intense, per quel blitz. La Curia protestò: «Violati i diritti umani. Non si è vista nessuna forma di assistenza elementare per gli immigrati». La Moratti si disse «amareggiata» dall’uscita dell’arcivescovo Dionigi Tettamanzi. L’area, in concessione a un privato, fu ripulita e chiusa. A operazioni concluse, dal Comune rimarcarono con toni trionfali: «Smantellata la più grande baraccopoli di tutto il Nord Italia». Nuovi varchi sono stati riaperti. I residenti sono costretti a ripetere antiche frasi: «Cresce il degrado». Dei varchi, uno è a ridosso della stazione delle Nord Bovisa. Un’altra è in via Bovisasca dinanzi al civico 22, dove si affitta un bilocale: si affitta molto in zona, è per gli studenti del Politecnico.

Le tende e la baracchina, posta a inizio insediamento e, dicono, casa del capo villaggio, sono addossate al muro di cinta di una grande fabbrica. Di questi rom, poco accoglienti (alle domande non rispondono, dicono di andar via e basta), molti, la mattina, si mettono o alla pensilina della linea 82 o nel tratto di marciapiede davanti all’agenzia di scommesse sui cavalli. L’agenzia, ieri, era piena di gente e non perché unico esercizio commerciale aperto in zona. Secondo qualche negoziante, davanti all’agenzia si ferma chi in auto porta i rom agli incroci di Milano e in metrò a chiedere l’elemosina. La maggioranza dei nomadi ha in curriculum decine di sgomberi. Più d’uno ha già vissuto nel famoso campo del 2008. Altri arrivano da sotto il cavalcavia Bacula, sempre nei dintorni. Qui, in via Bovisasca, una famiglia di rom esce dalla tenda, percorre il sentiero che costeggia l’angolo-gabinetto, passa attraverso un buco nella rete (sulla rete il cartello «recinzione provvisoria» e il nastro «lavori in corso»), s’avvia per strada e si ferma a un cassonetto per la raccolta dei vestiti della Caritas. Ai piedi del cassonetto qualcuno ha buttato dei pantaloni vecchi e rotti.

Andrea Galli
28 dicembre 2009


Da milano.corriere.it:

allontanati 22 nomadi di origine romena accampati nell'area ex montedison

Sgomberato il campo rom Bovisasca
Polemica tra De Corato e la Lega


Boni: «Inaccettabile che i nomadi ritornino». Il vicesindaco: «Non ci servono suggeritori e lezioncine»


MILANO - Dopo l'articolo del Corriere sul campo rom che si era riformato in via Bovisasca nonostante lo sgombero del marzo 2008, lunedì i nomadi sono stati allontanati dall'insediamento abusivo nell'area ex Montedison. Il vicesindaco Riccardo De Corato, che in mattinata aveva annunciato uno sgombero a breve, ha poi annunciato che polizia e polizia locale hanno già allontanato 22 rom di origine romena e che Nuir e Amsa hanno smantellato le 24 tende e le sei baracche che erano state costruite su un terreno a forte inquinamento da arsenico. «Lì dunque - ha detto il vicesindaco - non ci si può accampare con dei bambini». A donne e piccoli è stato offerto un ricovero nelle strutture del Comune. «Ma hanno rifiutato», ha aggiunto De Corato, ricordando che gli irregolari in città sono scesi a 1.400.

Lo sgombero

Lo sgombero   Lo sgombero   Lo sgombero   Lo sgombero   Lo sgombero   Lo sgombero   Lo sgombero

LA POLEMICA - Sulla vicenda c'è stata una polemica a distanza, con uno scambio di battute fra il leghista Davide Boni e il vicesindaco Riccardo De Corato. L'assessore regionale Boni, dopo aver visto l'articolo del Corriere, ha definito «inaccettabile» che a Milano i nomadi tornino nelle zone da cui sono stati sgomberati, e ha affermato di augurarsi che le «istituzioni locali» sfruttino nel modo giusto «sforzi e supporto del Ministero dell'Interno» per risolvere il problema: «Resta la necessità di allontanare in maniera definitiva coloro che non hanno dimostrato alcuna volontà di integrarsi e non hanno mezzi di sostentamento adeguati per restare in questo Paese». Senza mai citare Boni, De Corato ha replicato con un grazie a «suggeritori, imbonitori e menagramo». «Ma li invitiamo - ha aggiunto - a non spendere troppi consigli sui rom, visto che il Comune su questo tema da tre anni ha adottato una linea chiara». «Ringraziamo tutti coloro che si prodigano a dare consigli - ha poi detto De Corato -, ma di lezioncine su come e dove intervenire, dopo 175 sgomberi, non ne abbiamo bisogno».

LO SGOMBERO ANNUNCIATO - Già in mattinata il vicesindaco aveva ribadito che «la polizia locale non è andata in vacanza e continua ad intervenire con celerità non appena spuntano occupazioni abusive o bivaccamenti non autorizzati. Interverremo anche in via Bovisasca, dove sono rispuntate alcune tende. Una situazione che da alcune settimane è costantemente monitorata dalla Polizia Locale che ha già preso contatto con la proprietà, la Santa Giulia spa, chiedendo di sporgere una nuova querela per potere effettuare un nuovo sgombero. Replicando così la stessa procedura già seguita per l'intervento dello scorso marzo 2008».

SEQUESTRO DI CAMPER E ROULOTTE - «Continueremo a sgomberare inesorabilmente nei confronti di rom italiani o stranieri, che con comportamento recidivo tornano ad accamparsi in aree non autorizzate, contravvenendo a un'ordinanza che vieta il campeggio abusivo», ha aggiunto il vicesindaco. «Stiamo pensando poi al sequestro di camper e roulotte, anche se in merito la legge è poco chiara. Un aspetto che è stato dibattuto anche nel recente incontro in Prefettura da parte del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza».

L'ORTOMERCATO - Intanto, agenti del Comando di Zona 4 e del Nucleo Problemi del Territorio hanno anche effettuato lo sgombero coattivo di una ventina tra camper e roulotte di proprietà di una cinquantina di rom di origine slava, ma con cittadinanza italiana, legati alla famiglia Hudorovic, che si erano accampati in via Sacile, nei pressi dell'Ortomercato. I rom bivaccavano in quell'area comunale da circa cinque giorni.

28 dicembre 2009

 

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 4 Apr 2008 - 08:02
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