Gentile Giulia,
credo che siamo intanti a condividere il tuo disagio. Purtroppo in molti sembra essere subentrata una forma di rassegnazione. Siano onesti cittadini che pagano le tasse e cattolici praticanti che fanno del loro meglio per favorire l'integrazione con altre culture, ma siamo costretti a crescere i nostri figli in un contesto di paura, prevaricati dall'illegalità e dalla sporcizia. A scanso di equivoci, il razzismo non c'entra niente, qui stiamo parlando di criminalità e di elementari regole di convivenza civile. Apparentemente soltanto qualche giornalista volenteroso sembra occuparsi della cosa. Tante cose sono state pubblicate, con riferimenti puntuali e concreti. Molto avviene alla luce del sole, basta scendere in strada e guardare. Eppure, per quanto possa sembrare incredibile, la percezione di noi abitanti della zona è che le istituzioni, qualsiasi esse siano, non fanno nulla per contrastare questa situazione di costante degrado: immobilismo? impotenza? non lo so. Il fatto è che, oggettivamente, ci sentiamo abbandonati da chi ci amministra e ci dovrebbe tutelare. Cercheremo di impegnarci di più personalmente in pregevoli iniziative come questa, ma certamente in questo momento ci sentiamo in un tunnel in fondo al quale ancora non riusciamo ad intravedere nessuna luce.