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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 25 Ottobre, 2007 - 14:54

E' tempo di dire basta alle ingerenze ecclesiastiche

Ma qualcuno dimentica che un principio assoluto di diritto internazionale consiste nel garantire e nel tutelare il diritto di autodeterminazione e indipendenza degli stati, dei popoli, che non possono essere eterodiretti da nessuna autorità che autoritariamente si impone nell'ordinamento voluto democraticamente di un Paese. In Italia esiste un Paese straniero, che non aderisce all'Unione Europea, che si assume il privilegio e la potestà di intervenire negli affari giornalistici e nel diritto di libertà di informazione giornalistica esercitata da un quotidiano, uno dei più diffusi in Italia: questo stato estero è lo Stato del Vaticano che ingerisce nelle libere, sottolineo libere, decisioni redazionali ed editoriali di un quotidiano. Quali esse siano, purchè non lesive della dignità di singole persone attraverso campagne infondate e menzognere, come sembrano essere i servizi egregiamente e puntualmente redatti da qualche mese da La Repubblica sui costi dello stato estero per l'erario statale italiano e, direttamente, la spesa che grava sulle casse singole delle famiglie italiane. In Italia esistono esenzioni per la tassazione ICI, previste da una famigerata legge iniqua approvata dallo scorso governo Berlusconi, non solo per i patrimoni ecclesiastici ma anche per sedi di organizzazioni legate alla Chiesa con finalità di lucro e commerciali. Conosciamo tutti quanto come sia in positivo il bilancio di attività complessiva esercitata dal circuito turistico delle gite devozionali. Tutti conosciamo, anche, l'8 per mille donato alla Chiesa ogni anno, come se in Italia il nostro Paese dovesse finanziare le casse patrimoniali di un altro soggetto internazionale sovrano; ma sappiamo anche le concessioni alle scuole private confessionali, i privilegi e le deroghe, sia contributive sia anche professionali, esistenti per l'insegnamento dell'ora di religione. Ancora la Chiesa si esprime con un netto "nec possumus", ossia la totale chiusura verso un confronto lineare, utile anche a chiedere alla stessa autorità chiarimenti e giusitifcazioni all'esistenza di queste regole alquanto inique e assurde, medioevali, feudali, privilegi lontani di un vaticanismo che si è fatto ormai secolarizzazione.
Bertone ha lanciato l'utlimatum e ha emesso un anatema contro la redazione di Repubblica, a cui va tutta la mia solidarietà e sostegno personale e politico, culturale e civile: sembra di ritornare agli anatemi di Giulio II, dell'era dell'inquisizione, della caccia alle streghe, all'infedele, all'eretico. Tempi terribili, dove si generarono guerre di religione, dove il sigillo della fede eterna veniva strumentalizzato per operazioni di conquiste espansionistiche e colonialistiche: da quella condotta contro i seguaci di Pietro Valdo a quelle condotte nella Terra Santa, teatro secolare di uccisioni barbariche, a quelle, infine, protratte contro gli indigeni dell'America Latina, considerati persone da civilizzare e da catechizzare, in una concezione distorta di civismo e di rispetto della dignità umana, fondamento della cultura sociale e civica.
Posso dire che questo atteggiamento anacronistico si ritorce contro la stessa Chiesa, che tende sempre più a distanziare il proprio potere di direzione dall'idem sentire di un popolo di credenti, che accettano e accolgono con curiosità e con senso di tolleranza le ipotesi della modernità, dalla libertà personale all'autoafermazione del civis, sotto ogni aspetto.
Una distanza che rende sempre meno rappresentativa la Chiesa come istituzione, acuendo un contrasto millennario.
E' ora di dire BASTA a queste volgari e inedite ingerenze ofensive dell'integrità democratica e laica, pluralista e illuminista del nostro Paese che si fonda su un principio universale, quello della tolleranza e dell'eguaglianza: principi presenti anche in quella cultura della dottrina sociale della Chiesa ormai abbandonata da anni e anni di osservanza dei dettami del potere e della sua perpetuazione da parte delle alte gerarchie curiali.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano