.: Discussione: Limitazioni al traffico veicolare privato

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Corrado Angione

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Inserito da Corrado Angione il 24 Mar 2006 - 12:53
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Ho ricevuto da Barbara questa e mail, che mi sembra meritevole di essere rispresa.

Ieri sono uscita dal mio ufficio intorno alle 18.20.

Ho camminato fino al semaforo del primo incrocio che devo attraversare per raggiungere la fermata della metropolitana distratta, pensando che la settimana prossima avrei ripreso la mia bicicletta per venire in ufficio, perché quando si ricomincia a parlare di rischio attentati non mi godo il viaggio in metropolitana come vorrei. In quel momento, un suv ha scavalcato il cordolo del marciapiede, sfiorandomi, per superare sulla destra le altre automobili, in fila in un inconsueto disordine lungo l'intera carreggiata.
Ho commentato ad alta voce, irritata, l'invasione del marciapiede, e una signora al mio fianco ha giustificato il "pilota" spiegandomi che all'incrocio con Francesco Sforza, una decina di metri alla nostra destra, un incidente aveva appena bloccato il traffico: la ciclista ora in fin di vita all'ospedale era appena stata investita. La signora diceva che probabilmente era passata sulla corsia preferenziale della 95, e borbottava chiedendosi cosa ci facesse un ciclista lì. Ne sono state scritte a fiumi di spiegazioni e risposte a questo genere di domande, sui giornali e altrove, e io ieri non ho avuto il corraggio né la voglia di aggredirla, per ripetergliele, tu tte, con la rabbia che covo da quando l'anno scorso ho iniziato a raggiungere l'ufficio in bicicletta nella stagione calda, nei confronti della gestione del traffico, dell'egemonia dei mezzi a motore privati, e della prepotenza di chi li guida, nei confronti dei ciclisti, nella nostra città, e soprattutto dell'ostilità che persino nei pedoni ho riscontrato nei loro confronti, anche in situazioni in cui è il ciclista ad avere ragione, ad esempio perché deve frenare perché la pista ciclabile è ostruita dal loro passaggio.
Chiedo invece, oggi, che la mia angoscia per questo ennesimo delitto non mi dà pace, a chi si occuperà della nostra città nell'immediato futuro, di provare a pensare una volta per tutte al bene che sarebbe per la collettività creare delle vere infrastrutture per i potenziali ciclisti che ci vivono.

Barbara Beretta

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 10 Mar 2006 - 08:55
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