Gentile singor Giovanni,
l'unica alternativa possibile che sovviene di fare riguarda la partecipazione in commissione e la segnalazione del disagio che vivete in quella determinata zona. Io, come consigliere di zona, sto cercando di fare passare la strategia a due binari, che penso sia l'unica possibile ravvisabile attualmente come solutrice di questioni di entità simile: ossia la battaglia contro il degrado, contro la violazione delle regole di utilizzo degli spazi demaniali pubblici e di sosta in questi spazi. Come lei saprà esistono casi che hanno visto situazioni di forte tensione tra i residenti e comunità che non ottemperavano le regole basilari per l'utilizzo dei parchi pubblici: sto parlando dei giardini in Via Gonzales, ma anche, di entità più grave, dei giardini in Via Salomone, dove si sono avute delle collutazioni di diverso grado e dalle conseguenze abbastanza pesanti per l'incolumità e la convivenza sociale della zona. I due binari che anticipavo consistono in due fasi di intervento:
1. presenza maggiore della vigilanza urbana e locale, che possa prevenire fenomeni dalla grave entità;
2. condivisione con le comunità di un percorso di valorizzazione dei parchi e dei giardini che possa essere da deterrente rispetto a situazioni ingovernabili che arrecano pregiudizio alla comunità e danni al patrimonio cittadino.

Gli esempi ci vengono fferti dal caso amministrativo di Torino, dove la collaborazione e il dialogo con le comunità che stanziano nei luoghi, ossia quelle latino americane, ha determinato una gestione partecipata delle zone stesse con eventi e iniziative culturali e pubbliche che hanno valorizzato giardini e piazze. La desolazione e l'amerginazione crea solamente disagio sociale diffuso e alimenta fenomeni di violazione dei regolamenti per l'usufruizione dei parchi, nonchè atti vandalici e di entità penale di varia dimensione.

Penso che i parchi, le strade e le vie siano cosa pubblica e come tali debbano essere gestite: la soluzione della perseguibilità di reati esistenti non è la strada che deve essere considerata come unica percorribile. Quando diventa tale vuole significare che l'amministrazione non ha saputo attivare percorsi e forme per prevenire un simile stadio di degrado civico, ambientale, sociale, che alimenta e che incoraggia i devianti ad arrecare danno e pregiudizio alla convivenza civile e sociale. Credo, pertanto, che raggiungere stadi di questa portata apporti alla irreversibilità dello stato e della situazione dei fatti, all'ingovernabilità, alla impossibilità di ripritinare una situazione pacifica di convivenza.

In ultimo, per il caso specifico, credo che si debbano fare controlli di tipo sanitario nei riguardi della struttura di ristorazione che lei ha riportato, in quanto ho più volte rilevato da più fonti, la perplessità circa lo stato di manutenzione del bar.


La ringrazio per la sua segnalazione, che trova anche il sottoscritto coinvolto dato che abito a pochi metri da Corso Lodi. Insieme si può cercare di fermare un'evoluzione che reputo essere sempre maggiormente gravosa. Da parte sua la inviterei a informarsi circa la prossima commissione sicurezza del consiglio di zona, provvederò comunque io a farlo, per riportare all'ordine del giorno la segnalazione che invito a rendere in forma scritta con un documento da protocollare e che possa, così, già essere inserito come punto della discussione della seduta.

Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4