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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 8 Gen 2010 - 00:57
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Da milano.corriere.it:

i medici cattolici: gli slogan di Salvini «provocano solo odio e paura»

De Corato: «L'integrazione è nei numeri»
Ma i rom «non appartengono a Milano»


Il vicesindaco ribatte alla sfida lanciata dal cardinale Tettamanzi in Duomo: «Occhi chiusi sugli immigrati»


MILANO - «L'integrazione è nei numeri. A Milano, secondo i dati ufficiosi del Settore Statistiche del Comune, al primo gennaio risiedono quasi 200 mila stranieri: il 15% della popolazione totale contro una media nazionale che si aggira intorno al 5%. Stiamo parlando, quindi, del più alto rapporto tra numero di immigrati e cittadini». Lo dichiara Riccardo De Corato, deputato del Popolo della Libertà e viceSindaco di Milano, a commento delle dichiarazioni sull'immigrazione dell'arcivescovo Dionigi Tettamanzi. «Un dato - aggiunge - che tra l'altro è anche in linea con il recente rapporto dell'Ismu che ha rilevato come la Lombardia sia la regione dove risiede il maggior numero di immigrati (un quarto degli stranieri che sono in Italia). E che va nella direzione della previsione tracciata dalla Camera di Commercio milanese, secondo cui nel 2045 ci saranno più commercianti stranieri che italiani. Già oggi su 123 mila imprese a Milano, più della metà ha un titolare straniero».

MIRACOLO A MILANO - «Milano e i milanesi - aggiunge il vicesindaco - il miracolo l'hanno già fatto, se pensiamo che nel 1979, trent'anni fa, ogni 100 residenti solo uno era straniero. Oggi è uno ogni cinque. Una crescita di più del 900%. Una crescita che, mi chiedo, come sarebbe stata possibile senza apertura nei confronti dell'altro, senza rispetto reciproco, senza desiderio di confrontarsi con culture diverse? Perché stiamo parlando di persone che nella nostra città hanno trovato casa, lavoro e accoglienza. Persone a cui il Comune destina risorse e servizi sociali. Persone che sono perfettamente integrate nel tessuto sociale cittadino. Questa è l'integrazione e i numeri ne sono la più incontrovertibile testimonianza».

IL CASO DEI ROM - L'integrazione intesa in questo senso, secondo il vicesindaco, non si applica però ai rom. Al giornalista di Rcd che gli chiedeva dei nomadi, mercoledì durante il corteo dei Re Magi, De Corato ha infatti risposto: «I nomadi non appartengono a Milano. I nomadi sono nomadi. Girano. Se no, che nomadi sono?» (guarda il video).

I MEDICI CATTOLICI - Approvazione per le parole di Tettamanzi e biasimo per le affermazioni del capogruppo della Lega in consiglio comunale Matteo Salvini arrivano dalla sezione milanese dell'Associazione medici cattolici italiani. «Ancora una volta - spiegano i medici - il presule ambrosiano ha fatto sentire la sua voce a difesa dei più deboli della nostra società, i migranti regolari e no, i quali, nella giornata in cui si festeggia l'Epifania, si sono ritrovati nel Duomo di Milano animandolo di canti, preghiere nelle lingue e nelle tradizioni loro proprie. Anche questa è integrazione, accoglienza vera, non predicata o semplicemente tollerata». Per i medici cattolici, quello dell'integrazione, «è un problema concreto, reale e non basta rispondere ai richiami morali dell'arcivescovo di Milano con battute da osteria come «Ognuno a casa sua fa quel che vuole» o «Spero sinceramente che i due rom non siano figli di genitori che rubano. A Milano, nove nomadi su dieci rubano» (affermazioni fatte da Matteo Salvini). «Non sono questi slogan - concludono - questi spot ad agevolare un vero cammino d'integrazione. Queste parole provocano solo odio e paura».

07 gennaio 2010

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 7 Gen 2010 - 11:30
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