.: Discussione: Alla Darsena crollato un argine: stop alle auto per un mese

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 30 Ago 2007 - 13:30
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Simini: subito i lavori per il parcheggio

Darsena, stop alle auto per un mese

Scoperta incrinatura di 40 centimetri. Marciapiedi chiusi fino a Natale. Parco del Ticino: sponde a pezzi, blocco della navigazione

La faglia s'è allargata in sessant'anni di piccoli terremoti. Vibrazioni da tram, autobus e camion. Scosse amplificate da masselli e pavé. Una frattura grave: 40 centimetri dalla spalla del ponte sulla Darsena al piano stradale. La diagnosi è di ieri mattina. La prognosi: altre tre settimane di stop al traffico (mezzi Atm e auto) in viale Gorizia direzione Porta Genova e almeno quattro mesi per la riapertura del passaggio pedonale. Gli ingegneri del Politecnico hanno deciso di puntellare e consolidare la sponda a garanzia di sicurezza. L'assessore comunale ai Lavori pubblici, Bruno Simini, sottolinea che «i nostri controlli sono costanti. E grazie ai controlli s'è prevenuto qualsiasi tipo di incidente ». Il progetto di recupero, spiega il Soprintendente ai Beni culturali, Alberto Artioli, «sarà discusso appena possibile ». Questione di giorni.

Il cedimento della galleria a fondo cieco in Darsena è del 23 agosto. «Un segnale», spiegano gl'ingegneri. Il vecchio porto è fragile. Una rete di cunicoli e gallerie, strati di materiali diversi tagliati dai tubi del gas. Ora, è l'analisi di Simini, «solo il progetto di riqualificazione connesso al parcheggio sotterraneo può consentire un recupero della zona». Dunque? «Il cantiere deve aprire subito», dopo il ritardo di oltre un anno. Un messaggio al titolare della Mobilità in giunta, Edoardo Croci. Che ribatte: «Aspettiamo solo il via libera della Soprintendenza dopo la scoperta delle mura antiche. Ma la riapertura del cantiere è imminente». Intanto, le sponde del Naviglio Grande vanno in pezzi. L'hanno accertato ieri anche i responsabili del Pirellone e del Parco del Ticino.

La relazione parla di «numerosi dissesti» degli argini da Boffalora a Robecco, a Magenta. Il presidente del Ticino, Milena Bertani, chiede alla Regione l'apertura di un tavolo tecnico tra istituzioni e la «sospensione temporanea della navigazione». Obiettivo: «comprendere le cause» dei «ripetuti crolli». Replica la società Navigli Lombardi Scarl, che gestisce il servizio: «Il moto ondoso provocato delle barche non incide sullo stato delle sponde». Sia come sia, «servono più risorse economiche», dice Alessandro Folli, presidente del consorzio di bonifica est Ticino Villoresi. E sui battelli è chiaro: «I Navigli sono stati costruiti per sopportare una navigazione non motorizzata».

Armando Stella
30 agosto 2007