.: Discussione: Milano da vomitare (Aeroporto di Malpensa)

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 17 Set 2007 - 06:28
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Alitalia-Malpensa-Fiera: l'ora delle infrastrutture non è più rimandabile

Bisogna creare le condizioni favorevoli allo sviluppo del mercato nel suo complesso, senza paure e senza distorsioni:

(1) completare innanzitutto le infrastrutture ferroviarie AV-AC e quelle delle linee previste per l'accesso a Malpensa, e stradali, in tutto il quadrante Milano-Varese-Como-Lecco-Bergamo-Pavia-Novara-Lugano, insieme a quelle logistiche delle merci;

(2) limitare i voli di Linate con una scelta coerente dal punto di vista logistico del traffico aereo, ma sopratutto per limitare i disagi di una larga zona densamente abitata intorno a Linate: più voli di corto medio raggio del mercato nazionale per Linate, più collegamenti intercontinentali ed europei per Malpensa, aerei più piccoli per Linate, aerei di grande capacità per Malpensa;

(3) accelerare il completamento dell'aerostazione passeggeri, la piena partenza di CARGOCITY a Malpensa e lo sviluppo delle infrastrutture della aerostazione e della zona traffico (pista e aree tecniche di rispetto, aero-parcking, magazzino etc.);

(4) creare migliori condizioni di sviluppo del mercato del traffico aereo del terzo livello (passeggeri e merci), sviluppare le infrastrutture aeroportuali della la fitta rete italiana degli aeroporti minori sparsi in tutto il territorio per i voli regionali, e collegati con Malpensa, Linate e Fiumicino (ognuno per le diverse vocazioni di traffico), e diffondere il mercato "low cost" su Torino, Genova, Bergamo, Bologna, Venezia, Trieste, Firenze, Ancona, Napoli, Bari, Brindisi, Grottaglie, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Catania, Palermo, Cagliari, Alghero, Ajaccio.

L'obsolescenza infrastrutturale e collegamenti da villaggio walt-disney non giovano al sistema economico italiano, il futuro è razionalità, energia, competitività, mercato, sviluppo equilibrato, salvare Alitalia è un dovere di ogni italiano perchè costituisce lo zoccolo duro di quel patrimonio industriale indispensabile al futuro del nostro paese. Servono contesti e regole nuove, non la cieca e irrazionale distruzione dell'esistente, per quanto criticabile esso sia.

Servono decisioni in fretta.
Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 15 Set 2007 - 07:00
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