.: Discussione: Blitz della GDF alla Clinica Santa Rita

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Lug 2010 - 11:30
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Da milano.corriere.it:

Stessa richiesta per i colleghi del primario Presicci e Pansera

«Brega Massone va assolto»


Il difensore del chirurgo della clinica Santa Rita: «Processo sommario e alle intenzioni»


MILANO - «Processo sommario», «anomalo» e «alle intenzioni» allestito dall’accusa affidandosi a intercettazioni telefoniche «tutt’altro che univoche nel loro significato». In oltre 22 ore di arringa difensiva in tre udienze, il professor Luigi Fornari attacca le tesi della Procura della Repubblica e chiede l’assoluzione piena di Pierpaolo Brega Massone. Per il chirurgo della Clinica Santa Rita e i suoi colleghi Pietro Fabio Presicci e Marco Pansera, accusati di lesioni volontarie e truffa per aver operato 83 pazienti solo per frodare il servizio sanitario, le pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano hanno chiesto 21, 14 e 8 anni di reclusione.

L’avvocato Fornari parte dalla «difficoltà per la difesa legata alla privazione della libertà personale dell’imputato», che è ancora in carcere per il filone l’accusa di omicidio volontario legata alla morte di 4 pazienti dopo gli interventi nel reparto di chirurgia toracica. Un processo dalla mole impressionante e dalla «difficoltà mostruosa per l’accusa» che, però, sembra aver avuto «estrema fiducia nei giudizi, spesso sommari, dei propri consulenti» e soprattutto nelle intercettazioni. Un processo «anomalo», sostiene Fornari di fronte ai giudici della quarta sezione, già dalle fasi iniziali, dato che «non si parte dalla denuncia o dalla querela di un paziente, ma l’iniziativa è officiosa, perché è la Gdf che contatta i pazienti» operati. È anche «un processo alle intenzioni», «liberamente tratte dalle intercettazioni e dalle consulenze», «in cui si è cercato di semplificare al massimo la prova dei fatti, fino ad eliderla».

Il legale punta il dito sulla durata «umana» del processo (cominciato a dicembre 2008) nonostante la complessità. «Solo nella chiave della sommarietà e della massificazione si può spiegare la creazione e la, tutto sommato, rapida definizione di un processo che in realtà contiene 83 processi per responsabilità medica e per innumerevoli truffe», aggiunge Fornari, secondo il quale in aula hanno contato principalmente le «emozioni» suscitate dall’accusa evidenziando ciascun caso di lesione. Insomma, non ci sarebbe nelle mani della Procura «la prova certa» che gli interventi fossero dannosi e che di ciò ne fosse consapevole il primario Brega Massone. Per il legale «il fatto offensivo non c’è» perché l’esecuzione di un intervento può essere legata alla «discrezionalità del medico» e qui «non c’è prova» che le operazioni fossero inutili, aggiunge rifacendosi alle conclusioni dei due consulenti della difesa. In questo caso, se si dimostrasse un errore nella scelta chirurgica, tutt’al più si può parlare di colpa. Ieri il Tribunale della libertà ha depositato le motivazioni che confermano il carcere per Brega Massone. Per i giudici, sono ancora attuali le esigenze cautelari basate su gravi indizi a carico di un medico che «ha costantemente asservito la chirurgia all’ingiusto profitto».

Giuseppe Guastella

21 luglio 2010

In risposta al messaggio di Alberto Farina inserito il 20 Lug 2007 - 15:08
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