.: Discussione: La nuova Milano progettata dai milanesi

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 8 Lug 2009 - 11:24
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Da milano.corriere.it:

Da Porta Genova alla Bovisa: ecco dove sorgeranno le nuove abitazioni

Il Comune: cambieremo 12 quartieri
Via libera per costruire mille case

Approvato dalla giunta il Pgt. L’assessore Masseroli: ambiente tutelato. Nasceranno le aree tematiche


MILANO - Come mille palazzoni da 35 appartamenti. Undici mi­lioni di metri cubi spalmati su 25 aree «di trasformazio­ne urbana» (più altre cinque in altrettanti parchi di cintu­ra, dove però non arriverà neanche un centimetro di ce­mento e si lavorerà solo sul verde). Il Piano di governo del territorio, il documento quadro destinato a mandare in pensione dopo trent’anni il vecchio piano regolatore, da ieri è nero su bianco. La giunta ha dato ufficialmente il via libera, dopo l’accordo sancito lunedì all’interno del­la maggioranza servito di fat­to a stralciare l’ippodromo dall’elenco delle aree edifica­bili.

Altri numeri. Le nuove vo­lumetrie che con il nuovo do­cumento urbanistico si rea­lizzeranno nel corso dei pros­simi decenni sono in totale il quattro per cento di quanto edificato fino ad oggi all’in­terno dei confini comunali. Altro esempio. Partiamo dal­la superficie: undici chilome­tri quadrati su cui costruire. L’assessore all’Urbanistica, Carlo Masseroli, assicura che, decimale in più decima­le in meno, la media degli in­dici di edificabilità (metri cu­bi per metro quadrato) sulle 25 aree non supererà quota uno. Si torna così al dato di partenza, quello che fotogra­fa in undici milioni di metri cubi la quantità di cemento destinata ad abbattersi sulla città. Spulciando nei dettagli del piano si scopre che in via Stephenson, zona abbando­nata dietro Quarto Oggiaro, l’indice di densità è fissato addirittura a tre. Facile im­maginare allora che lì arrive­ranno grattacieli e palazzoni. Strategici saranno soprattut­to due ambiti d’intervento: le stazioni ferroviarie dismes­se e le caserme rimaste vuo­te con la fine del servizio di leva e con l’esercito affidato ai soli professionisti.

«Nessu­na colata di cemento — assi­cura però Masseroli —. Le nuove case nasceranno assie­me al verde in aree oggi com­pletamente abbandonate a incuria e degrado». Non si consumerà nuovo suolo, in­somma. Dice Maurizio Ca­deo (Arredo urbano) che con l’arrivo del Pgt si allargheran­no anche tre aree verdi: piaz­za Vetra (si uniranno i due spezzoni ora divisi), il parco di Trenno e quello delle Ca­ve. Nei piani del Comune cia­scuna macrozona (una dozzi­na, in totale) avrà tanto di personale «vocazione». Sport e spettacolo, per dire, nella nuova zona di San Siro, che nel frattempo avrà inglo­bato anche la piazza d’armi della caserma Santa Barbara; la cittadella della ricerca in­torno alla Bovisa, quella del­la giustizia con il trasferimen­to di carcere e Palazzo di Giu­stizia in zona Rogoredo-Por­to di Mare. Lungo via Sam­martini e via Ferrante Aporti Palazzo Marino vorrebbe poi veder nascere il futuro polo commerciale della città, con l’arrivo di negozi e botteghe artigiane.

Ma vincoli e desti­nazioni d’uso, fa capire lo stesso assessore, sono con­cetti ormai da archeologia ur­banistica: «Noi non diremo mai che cosa dove nascere in questo o in quel luogo. Noi poniamo soltanto le cornici e fissiamo le regole per un governo del territorio che parta davvero dall'interesse pubblico. Ma secondo la no­stra filosofia la cultura dei vincoli del vecchio piano re­golatore è definitivamente morta». C’è il tema della perequa­zione, poi. Il sistema, cioè, che introduce la possibilità di trasferire o addirittura scambiare i diritti volumetri­ci dei singoli operatori. E c’è l’housing sociale, infine. Con l’obbligo di destinare agli al­loggi a basso costo almeno il 35% delle nuove residenze costruite. «Il rischio è quello di un uso barbaro delle aree pubbliche e di una guerra al verde» attacca il pd Pierfran­cesco Majorino. Replica di Masseroli: «Vogliamo offrire a tutti l’opportunità di vivere o di tornare a vivere a Mila­no. E lo faremo aumentando la qualità della vita». E il mi­lione e ottocentomila abitan­ti? «Non c’è un obiettivo lega­to alla quantità. Conta solo la qualità».

Andrea Senesi
08 luglio 2009

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In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 7 Lug 2009 - 11:53
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