.: Discussione: CUORE NERO: cultura, socialità e libertà di pensiero!

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Roberto Jonghi Lavarini

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Inserito da Roberto Jonghi Lavarini il 19 Lug 2007 - 16:44
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Innanzitutto grazie per il Suo intervento e per le Sue domande, alle quali cercherò subito di rispondere con la massima chiarezza. Vede, quella da Lei esposta è una materia che conosco bene, in quanto, in vent'anni di militanza politica nella destra milanese, sono stato denunciato almeno un decina di volte per questa ipotesi di reato e poi sempre, sitematicamente assolto. Nel merito specifico di Cuore Nero, tranne l'esposizione della bandiera tricolore da guerra della Repubblica Sociale Italiana e qualche slogan assolutamente goliardico, non vedo quali altri indizi di reato ci potrebbero essere. Comunque anche questi, utilizzati in quello spazio-tempo così specifico (trattasi di una festa privata in un luogo pubblico appositamente e regolarmente affittato!) nulla hanno a che vedere, legalmente e realmente, con "la tentata ricostituzione" di vecchi partiti e regimi, consegnati al giudizio della storia.

Vede, la palese e lapalissiana verità è che nessuno dei dirigenti, militanti e simpatizzanti di Cuore Nero si sogna di restaurare alcunchè di morto e sepolto! Certamente siamo ancora legati a dei simboli tradizionali (celtici e romani) che per noi rappresentano, ancora dei valori e degli ideali che in quanto tali sono eterni, immutabili, immanenti e quindi ancora validi ed attuali per la nostra società europea che oggi vive in una disperata decadenza morale, sociale ed economica:

DIO, PATRIA, FAMIGLIA, TRADIZIONE, ONORE E FEDELTA', GERARCHIA E DISCIPLINA,

GIUSTIZIA SOCIALE E SOLIDARIETA', LEGGE ED ORDINE, LIBERTA' E BENESSERE.

Confrontiamoci su questi valori di riferimento e sui reali problemi che oggi affliggono il nostro popolo, la nostra amata città, le nostre povere periferie; più che ai simboli, guardiamo ai contenuti, più che alla confezione, pensiamo al prodotto in esso contenuto. Troppo comodo l'antifascismo di maniera per tapparci la bocca quando non si ha più niente da dire! Questo è il problema della sinistra comunista: ha perso credibilità, la gente non crede più ai suoi rappresentanti ed alle balle che raccontano. La gente vuole risposte concrete ai propri problemi quotidiani, dell'antifascismo se ne strafrega e sempre più ascolta le nostre idee, le nostre tesi e le nostre proposte. L'estrema sinistra ha paura del nostro radicamento sociale, della espansione politica e culturale della destra a Milano e siccome, ha poche argomentazioni valide (direi più nessuna), oggi ritira fuori la "bufala" dell'antifascismo, incita ad un clima di odio e di violenza, cerca lo scontro e vuole creare, a tutti i costi, un clima di tensione che nasconda il prorio tragico fallimento.

Nel rispetto della legge, delle regole democratiche e della convivenza civile, continueremo a lottare in difesa della nostra libertà di opinione, pensiero ed espressione anche chiedendo finalmente l'abolizione di reati politici come quello di apologia di Fascismo, che è servito solo da collante alla peggiore partitocrazia consociativa. Le Idee non si processano, semmai si confutano!

"Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le proprie idee, o non vale niente lui o non valgono niente le sue idee" (Ezra Pound)

Noi, per le nostre Idee di Patria, Giustizia e Libertà, siamo pronti a tutto: alla persecuzione, alle denunce, al carcere, fino al supremo sacrifico della nostra vita!
Lo sanno bene i nostri sostenitori, lo capiscano bene anche i nostri avversari!

ROBERTO JONGHI LAVARINI
























In risposta al messaggio di Silvio Matrenta inserito il 19 Lug 2007 - 15:28
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