.: Discussione: Appello per la difesa del diritto alla espressione democratica

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 23 Feb 2009 - 13:10
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E' sempre più attuale la difesa della partecipazione democratica, dato che l'assessore allo sviluppo del territorio, Masseroli, si permette di parlare di "dittatura" nei confronti dei comitati cittadini, che esercitano i loro diritti nel rispetto e per il rispetto della legalità, contrariamente a molti immobiliaristi che della legalità sembrano interessarsi poco... basta raggiungere un accordo con il Comune.
Forse l'assessore si dimentica il significato semantico della parola DEMOCRAZIA e il principio base della democrazia, che è il RISPETTO DELLE REGOLE E LA TRASPARENZA DELLE DECISIONI.

In Comune chi agisce per il rispetto delle regole? I cittadini da chi sono difesi nel loro diritto a veder rispettate le leggi? Dal Comune che li ignora e non consente una concreta e reale partecipazione democratica allo sviluppo del territorio o dalla Magistratura che, per il momento, ha ancora il compito di far rispettare le leggi e non è asservita ad alcun padrone ma solo alla Costituzione e alle leggi dello Stato?

Per i cittadini e i Comitati di cittadini, la Magistratura è l'ultima ratio... quando tutti gli altri tentativi di dialogo e confronto con l'amministrazione pubblica sono stati esperiti senza successo.

Ecco, quindi, che cosa Roberto Prina, in rappresentanza della rete dei comitati, ha risposto all'assessore Masseroli.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
 -----------------------------------------------------

 

                                                                RETE COMITATI MILANESI
                                                                    C/O Cooperativa Barona E. Satta, Via Modica, 8 – 20142 Milano
                                                                      E. mail:  retecomitatimilano@fastwebnet.it - Tel.  349.4300829
                                          

                            
Milano, 11 febbraio 2009

 

Alla cortese attenzione di: Carlo Maria Giorgio Masseroli

                                           Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano

 

E pc: Sindaco di Milano

         Giunta Comunale

         Comitati ed Associazioni Milanesi

          Partiti e Consiglieri Zonali, Comunali, Provinciali, Regionali di centrosinistra.

          Universitari

          Stampa

 

 

Egr. Ing. Masseroli

 

Leggiamo dai quotidiani milanesi una sua stupefacente  dichiarazione in relazione al sequestro della torre di Ligresti in costruzione in via De Castilla 23, effettuato dalla Guardia di Finanza.

 

Il titolo dell’articolo è eclatante:

“Isola, sotto sequestro la torre di Ligresti – Masseroli: E’ la dittatura dei Comitati”
“Se un drappello di cittadini contrario a certi interventi decide di fermare un progetto con tutti i mezzi che ha a disposizione, commette un atto irresponsabile.
Mi auguro che in questo momento di grande sviluppo per la città non ci sia un continuo “stop and go” alimentato non certo dalla magistratura ma da qualche comitato che preferisce una Milano ferma rispetto ad una metropoli in movimento.
Questo io la chiamo dittatura dei comitati, che va a discapito della democrazia.”
 

Per quanto riguarda la dittatura è necessaria una premessa: poiché ai cittadini viene impedita  sia la partecipazione democratica diretta sia la possibilità di controllo democratico attraverso i loro eletti in Consiglio Comunale, e le scelte urbanistiche della città tengono solo conto degli interessi economici di alcuni grandi gruppi immobiliari, la difesa della democrazia e della legalità sta solo nelle mani dei cittadini e dei loro comitati: se c'è una dittatura, o quanto meno un regime oligarchico, è in Comune che bisogna cercare i colpevoli.
 

Più semplicemente, in generale i cittadini si riuniscono in comitati per avere una maggior capacità operativa contro quei lavori ritenuti non pertinenti e iniziano a contestare l’amministrazione che li ha deliberati promuovendo dibattiti,  manifestazioni, ricorsi amministrativi, ricorsi alla magistratura, ecc. Tutto ovviamente nel segno della legalità.

 

Lei in poche parole accusa i cittadini di un potere talmente elevato e persuasivo da imporre alla magistratura la rilevazione di atti illeciti nei confronti di quei magnanimi operatori sociali che costruiscono edifici per la collettività.

 

Stiamo invece parlando di interventi giudiziari di cui alcuni magistrati hanno rilevato consistenti prove di irregolarità sia amministrative che progettuali.

 

Per sua memoria riporto uno stralcio del comunicato della Guardia di Finanza:
 

“Nell’ambito di un’attività d’indagine delegata dai Sostituti Procuratori della Repubblica dott.ssa Paola PIROTTA e Frank DI MAIO (procedimento penale nr. 485/09 RGNR), nella mattinata odierna è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo dell’immobile in costruzione sito in Milano, via De Castilla, 23 di proprietà della società IM.CO s.p.a. emesso dal G.I.P. dott.ssa Anna Maria ZAMAGNI, e contestuale informazione di garanzia a carico di cinque soggetti, tutti indagati per il reato  urbanistico previsto dall’art. 44,del testo unico in materia edilizia  per avere realizzato l’immobile sopra menzionato in assenza di valido titolo, attesa l’illegittimità sia del permesso a costruire del 2006, sia della successiva variante del 2007.”

Sulla base di tali profili di illiceità,  la Procura della Repubblica ha chiesto ed ottenuto il sequestro preventivo dell’opera, essendo stato rilevato un “periculum in mora”, in relazione all’offesa al territorio e all’equilibrio urbanistico insito nella ultimazione della costruzione in mancanza di un idoneo provvedimento amministrativo”

 

Lei in realtà  accusa i cittadini riuniti in comitati di aver impedito lo svolgersi di un crimine che l’amministrazione pubblica non aveva impedito o forse al contrario aveva favorito.

 

Lei accusa i cittadini di aver operato per difendersi dall’invadenza di progetti edilizi invasivi imposti da una pubblica amministrazione sorda alle vere esigenze della città e subordinata alla speculazione edilizia di pochi costruttori operanti in un sistema monopolistico.

 

Poco per volta stanno venendo alla luce numerosi esempi di corruttela nel campo edificatorio su tutto il territorio lombardo:

- Per la costruzione del Nuovo Palazzo della Regione, sulla stampa cittadina in questi ultimi giorni    sono stati riportati rapporti poco chiari tra Infrastrutture Lombarde e Consorzio Torre (Impregilo), costi dei lavori gonfiati artificialmente, casi di corruzione e concussione, traffico illecito dei rifiuti e turbativa d’asta sugli appalti

- Per appalti pubblici nell’interland che riguardano ospedali, alta velocità ferroviaria e ammodernamento dell’autostrada Milano-Torino, viene confermato l’interesse di associazioni criminali.  (Procuratore della Repubblica Manlio Minale)

 

Come può constatare gli interventi della magistratura sono indipendenti dei vari ricorsi al TAR al quale i cittadini devono ricorrere per tutelare i propri interessi contro l’amministrazione o  costruttori edili che vogliono realizzare interi quartieri o enormi palazzi inutili.

 

Nel momento in cui vengono alla luce questi atti di malaffare che ci fanno ritornare ai tempi di tangentopoli, invece di essere soddisfatto per le denunce dei magistrati, lei attribuisce la responsabilità dell’intervento della magistratura ai cittadini, quasi che sia una vergogna difendere la legalità, un atto contrario alla democrazia.

 

Questo modo di pensare per un uomo delle istituzioni denota a quale livello di parzialità lei si sta esprimendo; lei non sta lavorando per la tutela dei cittadini ma al contrario sta facendo semplicemente gli interessi di costruttori edili di qualsiasi tipo essi siano, perché è impensabile che non abbia istituito controlli validi per verificare la regolarità degli appalti e dei lavori in corso e impedire il verificarsi di atti delittuosi.

 

Di fronte a palesi illegalità, da che parte sta il Comune? Sembra che anche questa volta si schieri dalla parte dei costruttori, invece che in difesa della legalità. Il Sindaco è d'accordo?
 

Solo il Sindaco, che l’ha “assunta” per quel ruolo, è direttamente  responsabile delle azioni dei suoi assessori nei confronti della città e quindi noi chiediamo conto al Sindaco di quella dichiarazione offensiva nei nostri confronti ed elusiva sulle responsabilità delle irregolarità che hanno portato al sequestro dell’immobile.
 

Distinti saluti

Roberto Prina

Rete Comitati Milanesi

In risposta al messaggio di Paolo Ramella inserito il 9 Lug 2007 - 16:18
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