.: Discussione: Zone: al via il progetto "Parla, ti ascolto"

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 7 Lug 2007 - 15:31
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Vorrei domandare all'assessora Colli da dove è nata l'idea e la proposta, quando gli stessi Consigli di Zona non sono stati nè sentiti, nè ascoltati, nè consultati per organizzare questo tour. Penso che occorra, da parte dell'assessore Colli, non tanto proseguire nell'itinerario presso i diversi CAM, cosa che, seppure importante, dovrebbe essere fatta in primis da parte dei singoli consigli di zona, delle proprie commissioni, organizzando convegni e appuntamenti, canali che maggiormente possano informare e formare la cittadinanza utente circa i servizi esistenti e adottati nei diversi Centri; ma rendere conoscenti la cittadinanza, i consiglieri di zona, i presidenti di commissione delle intenzioni politiche amministrative dell'assessorato e della direzione centrale di settore circa il futuro gestionale dei servizi erogati dai CAM. Quale è la volontà politica, se esiste, e quali le linee guida fonalizzate a rilanciare questi centri di aggregazione, patrimonio della città, unici in Italia come eseprienza di aggregazione e di monitoraggio sociale dei territori, dato che la Relazione Previsionale di Bilancio 2007/2009, approvata il 12 aprile, prevede operazioni di indizione, dopo il lavoro istruttorio di una commissione valutatrice della sussistenza delle condizioni, di bandi per esternalizzare servizi, oggi erogati aministrativamente e pubblicamente, ad associazioni e cooperative di diverso genere, esterne, terze, e non soggette neppure a un vincolo territoriale di operatività, come richiederebbe la funzione stessa di alta congizione delle dinamiche sociali e culturali della zona in cui il Centro dovrà operare. Il Bilancio stesso ha decurtato fondi di spesa per il capitolo aree cittadine, servizi per la cittadinanza erogati tramite i centri di aggregazione multifunzionale, con grave pregiudizio per la stabilità lavorativa e il futuro lavorativo e occupazionale degli attuali operatori, che vivono in uno stato di precarietà continuo, e che richiedono di essere riconosciuti non solo dal punto di vista della propria professionalità, ma anche del proprio diritto di avere un impiego stabile, sicuro, indispensabile per rendere il servizio erogato di qualità. Queste sono informazioni che io ho, che alcuni miei colleghi possiedono, ma che non sono ancora state rese pubbliche: quanto dovranno attendere gli utenti dei CAM prima di avere delle risposte a riguardo?
Scusate il tono perentorio del mio intervento, ma credo che l'assenza di prospettive e di informazioni riguardo al destino e al futuro gestionale dei CAM sia assolutamente non tollerabile, se ancora reiterato da parte dell'amministrazione. Non si può attendere, come sempre, che le decisioni vengano prese dal centro e che i consigli di zona debbano essere soggetti alle medesime, senza poter neppure esercitare la propria funzione. Soprattutto quando si tratta di servizi alla cittadinanza. Ma dov'è il decentramento, già umiliato e svilito, a Milano? Il decentramento consiste in un continuo atteggiamento, da parte dell'amministrazione, di superamento delle funzioni dei consigli di zona, come succede spesso per le DIA e i PII, i piani integrati di intervento, senza neppure avere la facoltà di governare, di poter esaminare i temi che riguardano il proprio territorio? E sui CAM perchè esiste questo silenzio, quando chiara è l'intenzione che sarà perseguita dall'amministrazione nella Relazione stessa? Quando è ormai da 3 anni in corso un abbattimento progressivo e costante della funzione dei CAM, centri che avevano un ruolo di monitoraggio del territorio, delle sociologie in esso esistenti e di risposte a esigenze che sono primarie per molte fasce deboli dei quartieri periferici abbandonati: prima si è passati dai CTS, basati sul criterio della partecipazione dell'utenza e delle associazioni al governo e alla definizione delle liee di indirizzo delle attività e dei criteri di erogazione dei servizi dei singoli Centri, eleggendo un comitato di gestione in modo palese, trasparente, democratico, universale. Oggi parliamo, invece, di una centralizzazione di questa funzione, che diventa, spesso, mera competenza del setore amministrativo, non ascoltando neppure previamente la commissione consiliare stessa, oggi organo che in teoria dovrebbe avere il ruolo di indicare i criteri e gli indirizzi della programmazione dei servizi e delle attività dei CAM medesimi.
Attendiamo risposte, io, in particolare, come consigliere di zona, come capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano in Consiglio di Zona 4, e come me, assessore Colli, diversi altri miei colleghi, anche di maggioranza di centrodestra che, nei diversi organi circoscrizionali notano, dato che è palese, come meno zone a Milano abbia significato meno servizi e meno competenze decentrate, meno partecipazione, meno servizio di monitoraggio dei territori, meno competenze per gli organi, i soggetti che a questo ultimo compito storicamente, da sempre, erano preposti, come i CAM.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
http://www.partecipami.it/?q=blog/172
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 6 Lug 2007 - 09:01
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