.: Discussione: Diritti e Doveri dei Cittadini

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fabrizio radaelli

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Inserito da fabrizio radaelli il 27 Nov 2005 - 18:45
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Fabri


tutto ciò è sacrosanto, e costituisce una delle basi di ciò che genericamente si intende per qualità urbana: non solo ordine, sicurezza e pulizia, ma dinamismo e scambio culturale e sociale.

il problema è: come tradurre ciò in pratica nella metropoli contemporanea, dove le relazioni di prossimità cedono il passo alle esigenze della vita d'oggi, dove conviene cmq comprare in centri commerciali piuttosto che nel negozio sotto casa, dove la stragrande maggioranza delle persone lavora (quindi vive attivamente) a chilometri di distanza da dove abita, dove è chiaro che la partecipazione ai destini del proprio ambiente di vita è contrastata quotidianamente da spinte di carattere globale molto forti.
milano, in più, ha un'identità industriale non risolta, la sua conformazione fisica, la localizzazione delle funzioni ed i suoi problemi ne sono l'immagine palese. una macchina fatta per produrre, molto più che per offrire standard abitativi qualitativamente alti.

da decenni urbanisti ed architetti più o meno illuminati cercano di fare breccia nelle logiche del mercato urbano, nelle resistenze degli abitanti, nella pochezza strategica delle amministrazioni, propugnando una co-progettazione dello spazio urbano che insegni in corso d'opera, ad aspetarsi di più dalla propria città...ma tutto è molto complicato, e certo non stiamo parlando di processi a breve termine ( neanche a medio...)  
In risposta al messaggio di Rosanna Saija inserito il 18 Nov 2005 - 10:25
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