.: Discussione: Recinzione del quartiere Forze Armate (GESCAL)

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Andrea Giorcelli

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Inserito da Andrea Giorcelli il 28 Set 2009 - 00:38
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Quindi, se ho capito bene, si sarebbe preferito continuare a ignorare (o far finta di ignorare) che le aree da recintare non erano tutte di proprietà del condominio, presentando il primo progetto al Comune sperando che quest’ultimo, “senza interferenze”, non se n’accorgesse?! o accordasse una donazione vincolata (a che cosa non si capisce, visto che le si volevano chiudere permanentemente) o il riacquisto delle aree da parte del condominio (cosa che non è possibile data la loro destinazione a standard)? Stando a quello che dice sareste stati ben felici di sottrarre le aree pubbliche all’insaputa degli altri cittadini, e non è, questa vostra, cattivissima fede?!

Ripeto ancora una volta che le considerazioni che ho aggiunto alla fine del mio invio del 29.5.2007  non sono le vere ragioni, solo ulteriori motivi che rafforzano, ma da soli non giustificherebbero, la mia azione, tesa a tutelare la proprietà pubblica.
Per questo non ritengo il mio intervento un’interferenza, ma un preciso dovere di consigliere di zona (che fa parte istituzionalmente del Comune) nell’interesse del Comune e quindi di tutti.

Io non mi sono dato da fare piú di tanto per questa questione (salvo chiedere periodicamente informazioni e aggiornamenti sulla pratica e i progetti agli uffici tecnici), limitandomi a presentare inizialmente una semplice interrogazione che chiedeva di verificare, una volta accortomene, l’inclusione di aree comunali nella recinzione. È bastato solo questo a indurre il Comune a bloccare il progetto.
A questo punto il nuovo progetto, dovendo escludere le aree interne pubbliche, non poteva che venire cosí, non a causa di miei presunti interventi, ma perché è l’unico modo regolare di recintare le proprietà effettivamente private.
Azzardo un’ipotesi: forse gli architetti che disegnarono il quartiere avevano pensato di inserire all’interno dell’”isola” delle aree a standard e delle scuole materne per ottenere il risultato di lasciarlo “aperto” senza imporre contrattualmente servitú o divieti, ma semplicemente disincentivando in questo modo una recinzione che dovesse escluderle aggirandole e quindi allungarsi e frammentarsi, come esattamente sta avvenendo.

La considerazione relativa ai negozi (sono piú di 2, considerando anche le associazioni e l’officina) e alle scuole riguarda sempre l'obbligato percorso sul perimetro del quartiere: anche se i loro ingressi danno sulla strada, una recinzione di fatto allungherebbe inevitabilmente il percorso.

Non capisco in base a quali elementi si possa affermare, se dalle tavole che ho in mano io ciò non risulta minimamente, che il progetto originario del quartiere prevedeva la recinzione addirittura delle vie circostanti(!), che a questo punto non si capisce come avrebbero potuto garantire l’accesso a negozi, bar e scuole pubbliche, ovviamente aperte a tutti i cittadini.

Per quanto riguarda la manutenzione delle aree in questione, do ragione ai residenti che, per l’inadempienza di ALER prima e del Comune oggi, sono stati costretti a occuparsene, ma questo non dà titolo a vedersi riconosciuta la proprietà delle aree, semmai ad avanzare richiesta di risarcimento danni ad ALER.
Mi preme infatti far notare che la manutenzione della parte di aree trasferite a titolo gratuito per obblighi convenzionali (m² 402.893) in 11 quartieri di Milano spettava al Comune di Milano che avrebbe dovuto prenderle tutte in carico in concomitanza con la realizzazione dei vari quartieri; nonostante ciò, la manutenzione di parte di queste aree è rimasta in capo all’ALER fino a che, il 16 gennaio 2008, non è stato compiuto l’atto di trasferimento di proprietà. Contestualmente a esso, il Comune di Milano ha riconosciuto all’ALER la somma di € 217.932,84 quale rimborso concordato per gli oneri di manutenzione di tali aree a verde sostenuti dall’ALER fino al momento dell’atto di permuta.
Quindi se in questo quartiere la manutenzione è stata svolta dal supercondominio fin dalla sua costituzione e pare continui tuttora nonostante tutto, essi possono chiedere il giusto risarcimento all’ALER, mentre per quanto riguarda la manutenzione dal gennaio 2008 a oggi sto presentando un’interrogazione in cui chiedo, tra l’altro, se il Comune intenda risarcire chi se n’è effettivamente occupato.

Sottolineo infine che anche il quartiere Valsesia non ha una recinzione unica perimetrale dell’”isola”, ma diverse recinzioni dei vari comparti, interrotti dalle penetrazioni stradali a fondo cieco verso la vasta area centrale pubblica e pedonale.

Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)
In risposta al messaggio di Armando Fado inserito il 24 Set 2009 - 14:43
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