.: Discussione: il cemento incombe sul Parco delle Cave

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Daniele De Rigo

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Inserito da Daniele De Rigo il 21 Apr 2008 - 11:11
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Ignoro eventuali nuove proposte circa un cambio di destinazione di quella strada, che dovrebbe essere e restare ciclopedonale, di accesso ad uno dei più importanti parchi pubblici di Milano e d'Italia (internazionalmente considerato esemplare: "un'esperienza unica di collaborazione continua a grande dimensione e molto efficace: attualmente vi vede implicati circa 15.000 cittadini volontari, ogni anno" il cui inestimabile contributo è stato determinante per il recupero del "grande sistema di laghi salvati con un restauro naturale delle vecchie cave che avevano fortemente danneggiato la natura agricola").

Il P.I.I. Marchesi Taggia (ora "significativamente" ribattezzato sulla cartellonistica ufficiale P.I.I. Parco delle Cave, sebbene il peraltro discutibile sito del comune non faccia cenno a questa inquietante novità) nel progetto evidenzia l'antico percorso - già censito nelle mappe catastali del 1722 e finora rimasto intatto - che costeggia l'asta del fontanile Marcionino quale sbocco previsto per il nuovo intenso traffico veicolare: parliamo dell'equivalente di un nuovo quartiere, quattro casermoni a elle alti fino a 28,5 metri incredibilmente stipati in un cuneo che confina per tre lati su quattro con le aree pubbliche e protette del Parco delle Cave, che tra l'altro fanno parte anche del Parco Agricolo Sud Milano.

Riporto dal sito del Comune: si prevede "la realizzazione di un nuovo asse di accesso carrabile da Sud, in prosecuzione della via Rossellini, e il declassamento a percorso prevalentemente ciclopedonale del tratto terminale della via Pompeo Marchesi fino all’ingresso del Parco delle Cave in continuità con i percorsi esistenti all’interno del Parco".

Il "nuovo asse di accesso carrabile" ha significato la devastazione di un altro bosco, che rendeva unico quel sentiero secolare, che era pubblico, cioé vostro.

Come si vede, la città ha già pagato abbastanza per il beneficio di pochi, anche senza scomodare altri scenari preoccupanti.

Resta inteso, non è affatto impensabile che tra qualche anno qualcuno dei nuovi residenti - anziché accontentarsi dell'inusitato "colpo di fortuna" di aver conquistato inestimabili quanto inverosimili metri-quadri vista parco, boschi e laghi (offrendo in cambio alle migliaia di utenti del Parco delle Cave una incantevole vista delle loro graziose tendine svettanti a quasi trenta metri sopra il percorso paesistico tutelato dalla Provincia) - non pensi bene di fondare un comitato d'interesse per "migliorare" la sua sfortunata condizione autoveicolare, un budello asfaltato che fa un tortuoso giro per collegarsi al resto del mondo.

(Del resto, il resto del mondo non confina per tre lati su quattro con un Parco, e sull'altro lato con un fontanile quasi millenario.)

E non è che si parerebbero loro innanzi poi molte soluzioni alternative: a furia di mirare e rimirare i viali del Parco...

In risposta al messaggio di Maurizio Rallo inserito il 16 Apr 2008 - 11:34
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