.: Discussione: il cemento incombe sul Parco delle Cave

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Vito Empirio

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Inserito da Vito Empirio il 11 Lug 2007 - 12:57
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In questi mesi stiamo purtroppo correndo il rischio di perdere una grande occasione, in primo luogo come cittadini e poi come amministratori, stiamo perdendo l’occasione di dare alla zona 7 ma soprattutto a Milano, la possibilità di vedere realizzata la più grande area di verde urbano probabilmente in Europa.
 
Il Parco delle Cave, che è parte integrante del Parco Agricolo Sud, rientra nel progetto di Cintura Verde Ovest Milano, come richiamato nella delibera del Consiglio comunale citata nell’ODG e, assieme al Boscoincittà, è stato insignito lo scorso anno del titolo di “Tesoro del Mondo” dall’Unesco.
 
Gli abitanti di Baggio, Quinto Romano e Quarto Cagnino  attenti a ciò che succede sul territorio, ricordano bene cos’era l’area del Parco delle Cave, sventrata dall’attività estrattiva, territorio di spaccio di droga, degradato, sporco, inquinato.
Tutti possono vedere com’è oggi grazie sia alla dedizione di migliaia di volontari,  scolaresche e cittadini, sia grazie al meritorio lavoro di progettualità e di professionalità del Centro di Forestazione Urbana di Italia Nostra.
Nel 1996, anno precedente quello in cui fu affidato l’incarico a Italia Nostra per la realizzazione del parco, erano disponibili 40 ettari solo parzialmente usufruibili; nel 2006 la superficie del parco pienamente fruibile dalla cittadinanza e regolarmente mantenuta è salita a 120 ettari.
 
Ora mi chiedo perché, dopo che tutti concordano, amministrazione comunale compresa, che quello del Parco delle Cave è l’unico modello di gestione di verde pubblico che funziona con modalità di gestione innovative, di coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni, delle scuole, perché quando la delibera del Consiglio comunale considera al primo punto che “I risultati conseguiti si sono rilevati vantaggiosi per l’Amministrazione sia sotto il profilo sociale ed ambientale, sia sotto il profilo economico, in quanto il concessionario ha sviluppato attività di sensibilizzazione, educazione ambientale, la partecipazione dei cittadini alla realizzazione del parco, ha promosso a livello nazionale ed internazionale questa esperienza milanese, nell’interesse della cittadinanza tutta.”,  perché dopo tante belle parole e altrettante dichiarazioni d’intenti, si è offerto a Italia Nostra un contratto di collaborazione in cui si propone di fare semplicemente il giardiniere annullandone le innegabili capacità professionali ?
 
I cittadini hanno espresso alcune perplessità  che condivido.
Quali sono i veri motivi ?
Sono forse legati alle pressioni edilizie che si stanno realizzando in questo periodo su terreni adiacenti il parco come ad es. il PII Marchesi-Taggia che, guarda caso, sul tabellone della concessione edilizia ha assunto la denominazione di PII parco delle Cave? O come le villette vista lago di via Milesi i cui lavori sono stati bloccati per evidenti irregolarità ?
O sono forse legati all’importanza economica che assumerebbero alcune aree, attualmente marginali, nel caso a mio avviso disgraziato, in cui Milano venisse scelta per ospitare l’Expò del 2015 invece di Smirne ?
 
Mi auguro di essere smentito dai fatti ma non vorrei che le decisioni, sia del Consiglio di Zona stasera, che della giunta comunale prossimamente andassero nella direzione di voler chiudere inspiegabilmente una delle più belle esperienze di costruzione e gestione di parco urbano in Italia  e in Europa, poiché, in tal caso chi amministra questa città dovrà assumersi le responsabilità di una decisione del genere e soprattutto spiegarla ai cittadini.
 
Vito Empirio                             Lista civica Uniti con Dario Fo  Zona 7


In risposta al messaggio di Massimo De Rigo inserito il 28 Maggio 2007 - 18:00
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