.: Discussione: Quali regole per un Partito veramente democratico

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 25 Maggio 2007 - 11:30
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Caro Paolo,

puoi chiamarmi Alessandro, è chiaro, anzi mi fa piacere :-).
Come non recepire le tue osservazioni? Sì è chiaro il problema fondamentale è, secondo me, creare le condizioni per una rivoluzione culturale seria, fondamentale per dare avvio a scenari e panorami nuovi e rinnovati che sappiano garantire un progetto di società altra, di nuove passioni che non devono incagliarsi su cerimoniali ideologici e confessionali, ma che devono riguardare la voglia di ritornare a pensare al futuro della propria collettività, della propria comunità, del proprio futuro, come quello di tante e di tanti altri. Cosa sappiamo fare noi, Paolo, della politica per renderla veramente servizio per il Paese? Io rigiro questa domanda importante e che riguarda ogni soggetto, formazione, rete, preferisco parlare di rete orizzontale tra soggettività diverse per natura e per configurazione, magari meglio se associazionistiche, movimentiste, collettivistiche, e non sterilmente partitiche nell'accezione tradizionale e storico del termine, che si pone oggi come referente rappresentativo rinnovato. E' intuile parlare di riconquista del proprio elettorato: ma quale elettorato? Io parlo di conquistare la società civile che dispera ormai delle capacità della classe dirigente, delle funzioni degli organismi istituzionali classici, delle assemblee elettive. Dispera semplicemente perchè vede l'impotenza di queste classi dirigenti a dare subitaneamente e prontamente risposte al proprio malessere diffuso, che è ormai fortemente strutturale. Occorre ripensare la politica e coinvolgere chi oggi, tanti sono, propendono per l'astensione e che non sono classabili come moderati, oppure come giovani senza idee e menefreghisti: sono persone appartenenti a diverse fasce generazionali, a diverse categorie sociali, a diversi orientamenti sessuali, a diverse culture, ma che non trovano un riferimento attivo di rappresentatività politica con la propria classe che dovrebbe riportare e dare risposte alle proprie insoddisfazioni, che sono reali, sociali, spesso culturali, molto spesso economiche. Io spesso parlo e considero come necessario rifondare un patto vivo con la cittadinanza, un patto permanente. Pena veramente l'avanzata di un cinismo senza soluzione. Pena l'incapacità di prevenire tendenze di deriva populisitica e plebiscitaria che corrode la convivenza civica e sociale nel nostro tessuto sociale. Le conseguenze sarebbero troppo terribili da delineare in poche parole: di certo l'avanzata di un incivilimento e di un'alienazione dovuta a un'impotenza personale. Occorre pensarci, ripeto insieme.


Un caro saluto

Alessandro Rizzo

Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano

Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Paolo Ramella inserito il 24 Maggio 2007 - 15:43
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